by Francesca Cardia | 14 Marzo 2024 7:00
Il futuro è qui. Vicino. Basta poco, ancora qualche mese, per alzare gli occhi al cielo in città e scorgere in volo, tra palazzi e strade, scintillanti avvenieristici taxi volanti[1]. In termini tecnici si chiamano vertical capable aircraft (vca), o anche evtol, veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale; per i profani rappresentano la realtà che sta per rivoluzionare i trasporti urbani in Italia. Sono mezzi aerei sostenibili, per lo più elettrici o a propulsione alternativa, che stanno aprendo una “terza dimensione”, una nuova mobilità aerea innovativa nelle città europee.
Cos’è la advanced air mobility lo spiega Carmela Tripaldi, ingegnere aeronautico, direttore dell’area di Regolazione e Ricerca Mobilità Innovativa dell’Enac: «È una denominazione nata in Europa per identificare questa modalità che tiene conto dell’impatto ambientale, bassa emissione di rumore e gas inquinanti[2], che muove persone e cose sfruttando la terza dimensione, non in posti dove siamo abituati a vedere gli aerei, ma in ambienti congestionati: le città». L’ambizione è migliorare la qualità della vita, ridurre il traffico, connettere le aree poco servite, più remote, in un’ottica di intermodalità.
«L’obiettivo è utilizzare la mobilità, non più come un asset, ma come un servizio che ipotizza di trasferire una persona o un bene da un punto all’altro in diversi modi», chiarisce ancora Tripaldi. Air Taxi è una delle applicazioni della advanced air mobility, il servizio commerciale relativo allo spostamento delle persone. In Italia sono tante le città che scaldano i motori per dare il via all’avventura nei cieli: Roma e Milano in prima fila, seguite da Bologna, Venezia e Napoli. In Europa tutti guardavano con trepidazione a Parigi[3] che avrebbe dovuto lanciare il servizio in occasione delle Olimpiadi 2024 per trasportare atleti e federazioni.
Ma la Città Eterna presumibilmente batterà anche la cugina d’Oltralpe che «per i Giochi Olimpici riuscirà solo a fare dimostrazioni con passeggeri, perché la startup Volocopter ha ritardato le certificazioni per problemi d’approviggionamento», come rivela la responsabile Enac. Sarà quindi Roma ad aprire le danze. La società UrbanV, in linea con il “Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Aerea Avanzata 2021-2030” adottato da Enac, ha appena firmato un accordo con Ita Airways, Airbus ed Enel[4] e ha l’ambizione di attivare servizi per il trasporto passeggeri tra l’aeroporto di Fiumicino e il Vaticano, operativo per il Giubileo 2025.
Detta i tempi Massimiliano Pane, head of business development & finance in UrbanV: «La prima tratta sarà operata dall’aeroporto di Fiumicino al centro. Auspichiamo di lanciare il servizio entro fine 2024 per essere pienamente operativi all’inizio dell’anno venturo, quando la Capitale ospiterà un evento di portata mondiale come il Giubileo. UrbanV, insieme ad Aeroporti di Roma, sta sviluppando i vertiporti di partenza e destinazione (i primi di una rete più ampia che sarà sviluppata in futuro), mentre Volocopter, società tedesca, si occuperà di offrire il volo a bordo del suo veicolo, il VoloCity». La guida autonoma è all’orizzonte, ma con ogni probabilità non vedremo droni autonomi con a bordo passeggeri prima della fine del decennio attuale o l’inizio del prossimo.
A livello mondiale, l’Italia, in realtà, è tra i Paesi più avanzati su questo fronte, grazie proprio agli sforzi congiunti di UrbanV e soci che, guidati da Aeroporti di Roma con la supervisione dell’ente regolatore Enac, contano di portare la mobilità aerea avanzata in Italia già quest’anno.
Comodo, veloce, silenzioso e poco inquinante, resta da capire quanto costa prendere un taxi volante. Questo lo svela il manager di UrbanV: «Prevediamo che il costo iniziale di una corsa sia di poco superiore al prezzo applicato da un qualsiasi operatore privato di trasporto e decisamente inferiore al costo di uno spostamento in elicottero. È plausibile aspettarsi che la tariffa scenda nettamente una volta che il servizio diventerà più diffuso».
Sul fronte infrastrutture, dal 2021 l’Enac ha avviato protocolli di cooperazione con regioni e città per individuare i criteri per introdurre tale modalità nei trasporti locali. «I vertiporti non possono essere avulsi dal contesto, si innescano in una rete che connette i punti nevralgici della città, per questo è indispensabile portare a bordo i territori e le esigenze dei cittadini quando si fa pianificazione», precisa Tripaldi.
Nei prossimi anni ci si aspetta uno sviluppo importante di questa forma di mobilità in tutta Italia. «Come UrbanV, siamo già al lavoro sullo sviluppo di network di vertiporti in diverse regioni, dal sud al nord», spiega Pane, che guarda alla Campania: «Qui la Urban Air Mobility potrebbe portare a decongestionare il traffico e ridurre l’inquinamento derivato dai trasporti tradizionali. È una delle regioni a maggior potenziale e potrebbe inserirsi nei sistemi già esistenti andando a implementare l’intermodalità regionale. Le isole e i piccoli arcipelaghi, molto attrattivi a livello turistico, potrebbero essere collegati alla terra andando a ridurre l’inquinamento prodotto dalle imbarcazioni».
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