Dopo settimane di rumors, ora è ufficiale. La compagnia aerea Tayaranjet ha clamorosamente rinunciato alle tre rotte in continuità territoriale operate dall’aeroporto di Trapani verso Perugia, Ancona e Trieste.
La scelta del vettore è stata subito commentata con toni molto critici da Salvatore Ombra, appena rieletto presidente di Airgest, la società di gestione dello scalo trapanese. «Si è trattato di un matrimonio col territorio nato male e inevitabilmente, e aggiungerei fortunatamente, finito. Adesso, semplicemente mettiamo punto e andiamo a capo. Il vero problema ora sono i disagi ai passeggeri e non le rotte. Come è noto non è l’aeroporto a scegliere le compagnie che si aggiudicano i bandi di Enac per coprire le rotte onerate e non potevamo che accogliere al meglio i vincitori, così come abbiamo fatto con la massima collaborazione e professionalità».
Tayaranjet, inoltre, «pur di aggiudicarsi le rotte avrebbe fatto dei ribassi pesanti in sede di gara. Col tempo, è stato per noi motivo di grande frustrazione ascoltare le tante lamentele dei passeggeri per i numerosi disagi subiti senza poter far nulla – sottolinea Ombra – Parliamo di voli ripetutamente cancellati, spostati d’orario, effettuati con inedite triangolazioni. Insomma azioni che hanno prodotto una sensibile incapacità di fidelizzare l’utenza, con un danno importante per il territorio. A ciò va purtroppo aggiunto che, nonostante i rimborsi ottenuti, il vettore lascia un debito per tasse e diritti aeroportuali che ci hanno costretto ad avviare un recupero forzoso per tutelare gli interessi di Airgest».
E, a proposito invece della disaffezione del territorio alle tre rotte, Ombra aggiunge: «Ha poco senso ormai recriminare che la compagnia avrebbe dovuto investire di più in pubblicità e promozione delle rotte, le risorse economiche che ha comunque indicato nel piano dei costi e di cui dovrà rendicontare all’Enac. Che le rotte fossero poco frequentate, lo dimostra il fatto che non fossero coperte spontaneamente dal mercato e si è quindi reso necessario imporre oneri di servizio pubblico. È alla base dei tanti benefici ricevuti dallo Stato per coprirle che hanno incassato. La compagnia sembra cercare di scaricare incapacità ed inadeguatezza criticando una sacrosanta conquista di diritto alla continuità per i siciliani svantaggiati dalla condizione di insularità». Ma il neo confermato presidente di Airgest non perde l’entusiasmo e rilancia: «Chiediamo adesso alle compagnie aeree più motivate di partecipare al nuovo bando per la riassegnazione delle rotte».