Si scava fra le macerie nelle regioni di Turchia e Siria, devastate dal terremoto di magnitudo 7.8: migliaia i morti, oltre 37.000 i feriti. L’epicentro nella zona di Gaziantep, città turca a una cinquantina di chilometri dal confine siriano: l’Anatolia si è spostata di 3 metri. Non ancora rintracciato l’unico italiano disperso in Turchia, Angelo Zen, 60 anni, imprenditore veneto. «È stato il più grande disastro dal sisma del 1939», ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, che ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale.
Trasporti nel caos, strade distrutte e traffico aereo in tilt a Istanbul, con pesanti ripercussioni nei collegamenti tra Europa e Asia. Fuori uso l’aeroporto internazionale di Hatay, nella zona sud-est del Paese, al servizio delle città di Antiochia e Iskenderun: la pista di decollo e atterraggio è stata sventrata dal sisma. Off limits i voli in partenza e arrivo in altri 4 scali: Gaziantep, Ceyhan, Meresh e Dilok. Sospese anche le operazioni nel porto di Ceyhan. Ingenti i danni al patrimonio culturale: rasa al suolo in Turchia la grande fortezza di Gaziantep e gravemente colpita anche la cittadella di Aleppo in Siria, entrambe patrimonio Unesco.
«L’Italia vi è vicina», il messaggio del Presidente della Repubblica italiano, Sergio Mattarella, a Erdogan. Dal governo italiano «vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite» si legge in una nota di Palazzo Chigi. «Il mio pensiero va in questo momento alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti» le parole di Papa Francesco al termine dell’udienza generale.