I mercatini di Natale ora, le Olimpiadi di Parigi tra luglio e agosto. Si alza in Europa il livello di allerta sugli obiettivi sensibili, nell’immediato e a lunga scadenza, dopo il presunto attacco terrorista di sabato sera nella capitale francese, dove un 26enne francese, già condannato per terrorismo nel 2018, ha ucciso un turista tedesco e ferito altre due persone alla Tour Eiffel. Già noto ai servizi di intelligence per i suoi legami con l’islam radicale, avrebbe gridato “Allah akbar” prima di essere arrestato.
Su sollecitazione del presidente Emmanuel Macron, il governo francese si è riunito in un vertice di emergenza sulla sicurezza, ma con la crisi in Medio Oriente che non accenna a placarsi tutta l’Ue sta adottando misure rigorose per prevenire attentati proprio in vista delle Feste. Il tema, infatti, è al centro dei colloqui tra i ministri degli Interni dell’Ue oggi a Bruxelles. Il presidente del gruppo antiterrorismo fornirà gli aggiornamenti sullo stato della cooperazione tra le autorità nazionali responsabili.
E in vista del Natale, diventano i mercatini i veri luoghi sensibili da sorvegliare, dopo gli attentati degli ultimi anni, a Berlino e Strasburgo. Appena pochi giorni fa, infatti, scampato pericolo in Germania, dove sono finiti in manette due giovani islamisti, che stavano pianificando un doppio attentato: nel mirino una sinagoga e un mercatino di Natale a Leverkusen.
Resta massima l’allerta anche in Italia, dove il Viminale ha studiato un piano ad hoc fin dall’inizio del conflitto israeliano-palestinese a Gaza. «L’attenzione deve rimanere alta», ha sottolineato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. All’indomani del 7 ottobre è stato innalzato il livello di allarme su tutti i potenziali obiettivi almeno fino al 31 dicembre: da Nord a Sud si contano oltre 28mila target, con attenzione particolare ai luoghi sensibili della comunità ebraica, mentre l’esercito presidia le grandi stazioni ferroviarie: da Roma Termini a Milano centrale, da Firenze Santa Maria Novella a Torino Porta Nuova.
Grande preoccupazione anche per quanto riguarda i lupi solitari, che agiscono senza avere particolari legami con le cellule terroristiche organizzate, quindi ancora più difficili da individuare. Controlli più serrati per arginare gli ingressi di persone considerate potenzialmente pericolose dal Viminale, che ha delineato una mappa geografica dei jihadisti allontanati dall’Italia.