È l’ora dei tamponi. La procedura – trasversale ai settori e ai Paesi – è sempre più vista come l’unica garanzia di sicurezza e la vera chiave per la ripartenza. Dopo la sua introduzione pre imbarco sulle navi da crociera, prima del check in in alcune strutture alberghiere e la proposta di Iata appoggiata anche da SkyTeam del test per tutti a passeggeri all’arrivo in aeroporto, ecco che anche gli Stati Uniti dicono la loro.
Il settore dei viaggi statunitense sta chiedendo a gran voce che si attuino protocolli accettati a livello mondiale per far ripartire le rotte internazionali.
E sono in tanti ormai a pensare al tampone rapido per tutti – lanciato dall’industria crocieristica – come l’unica strategia possibile, come ha sottolineato anche Pier Ezhaya, direttore tour operating di Alpitour e neo presidente Astoi.
Dopo essere rimasti indietro per mesi sulle procedure rispetto ad altri Paesi, adesso aeroporti e compagnie aeree statunitensi considerano i test Covid-19 in loco la vera chance per la riapertura del mercato dei viaggi anche durante la pandemia. E di conseguenza stanno programmano di intensificare i controlli nel Paese in cui il presidente Trump è stato ricoverato in ospedale proprio perché positivo al coronavirus.
Fino a pochi giorni fa solo l’aeroporto di Anchorage in Alaska, Newark e New York Jfk prevedevano il test Covid-19 per i passeggeri – scrive Travel Weekly – e comunque in numero limitato (qualche centinaio al giorno). E invece altri hub principali nel mondo, come Francoforte, viaggiavano a un’altra velocità, arrivando a poter somministrare anche 20.000 test al giorno.
La musica però sta cambiando e dal 1° ottobre l’aeroporto di Tampa, in Florida, è diventato il primo a rendere disponibili i test per tutti i passeggeri muniti di biglietto d’aereo. Si tratta al momento di un progetto pilota che durerà fino a fine mese e propone ai viaggiatori un costo di 57 dollari per effettuare il test rapido (125 dollari per chi volesse fare il test più lento). Si sta attrezzando anche lo scalo di Miami, pronto entro novembre con i tamponi per tutti.
Se gli aeroporti sono partiti, lo stesso stanno facendo le compagnie, con l’obiettivo di facilitare i viaggi tra Paesi che non hanno l’obbligo di quarantena.
United ha annunciato che a partire dal 15 ottobre offrirà test rapidi Covid-19 all’aeroporto di San Francisco per i passeggeri in partenza per le Hawaii. I test costeranno 250 euro, con risultati consegnati entro 15 minuti.
American Airlines avvierà un programma di test rapidi aeroportuali per i passeggeri delle Hawaii, sempre a partire dal 15 ottobre, dall’hub di Dallas. Il vettore collaborerà anche con i governi dei Caraibi sui programmi di test prima di viaggiare dall’aeroporto di Miami e ha attuato un programma pilota con la Giamaica dalla città della Florida, una partnership unica nel suo genere, tra una compagnia aerea americana e un governo straniero. American prevede anche di lanciare un programma simile in collaborazione con le Bahamas ed è in trattative con la comunità caraibica di 20 nazioni.