by Andrea Lovelock | 27 Maggio 2019 10:25
Con l’eclatante ritorno nel circuito dei viaggi organizzati di destinazioni popolari rimaste in “quarantena” per anni, c’è il rischio che mete molto frequentate come la Thailandia possano risentirne. Da qui le azioni approntate dal marketing manager dell’Ente del turismo thailandese, Sandro Botticelli.
Qual è il trend di mercato nei primi mesi di quest’anno?
«Dopo ben 10 anni di crescita a doppia cifra, che ci hanno portato dai 145mila italiani del Duemila ai circa 280mila viaggiatori dello scorso anno, in questi primi mesi del 2019 abbiamo riscontrato un rallentamento e un incremento di appena il 3%, con 90mila arrivi dall’Italia. Bene inteso: si tratta comunque di un buon risultato considerando lo scenario generale dell’outgoing italiano che ha visto il consistente volume commerciale prodotto dal rientro nel mercato di mete come Egitto e Maldive. Ma il 2019 è partito in affanno anche per altri fattori, come la notizia della chiusura da parte di Air Italy del volo sulla destinazione operato fino a marzo. Immagino sarà un anno complicato, ma di successo».
Alla luce di questi risultati, qual è la strategia di promozione?
«Continueremo a muoverci sia sul trade, che sul consumer. Riguardo al cliente finale, nella prima parte di quest’anno completeremo le azioni con una campagna radiofonica su Radio Italia, proseguiremo poi con un’azione su TripAdvisor in comarketing con Thai Airways. Nella seconda parte dell’anno, invece, avvieremo azioni mirate sul canale agenziale con un’importante novità “on the road”: lo staff dell’ente si muoverà sul territorio come promoter facendo visita direttamente alle agenzie di viaggi. Cominceremo a settembre con la provincia di Latina. Sarà una fase preliminare per selezionare solo quelle adv realmente interessate al Paese, al fine di coinvolgerle in un percorso di formazione molto approfondito e arrivare a creare un vero e proprio club di Thai Specialist che potranno così vendere al meglio la destinazione».
I tour operator potrebbero sentirsi scavalcati?
«Assolutamente no. Al contrario, la nostra discesa in campo può essere un incentivo alle vendite. Noi vogliamo solo formare, educare l’adv alla conoscenza della meta, affinché venga venduta in vari periodi dell’anno. Saranno poi le singole adv a scegliere il loro t.o. di riferimento».
Altre iniziative per le agenzie?
«Dopo il successo degli anni scorsi, ripeteremo l’operazione del mega famtrip in Thailandia, portando circa 120 adv a visitare il Paese, nel mese di ottobre, subito dopo la fiera di Rimini. Continuremo, poi, a sostenere i t.o. partner nelle iniziative promozionali sul territorio, dal nord al sud Italia».
È il momento giusto per promuovere un’altra Thailandia e fare tendenza?
«Certo, il Paese ha enormi potenzialità. Proprio per questo vogliamo metterci in gioco: non bastano 20 minuti di webinar o un workshop di mezz’ora per spiegare cosa vedere e come muoversi in Thailandia. Nelle nostre visite alle adv, vogliamo conoscere a fondo il punto vendita, le sue peculiarità, per poi effettuare una selezione nella provincia e avviare una vera formazione. Il focus è sulla geografia del Paese, sulle sue potenzialità inespresse, sui servizi. Tutte informazioni pratiche da trasferire ai clienti».
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