by Antonella Caporaso | 2 Marzo 2021 7:00
I principali poli turistici che caratterizzano la Thailandia del nord sono Chiang Mai e Chiang Rai, raggiungibili da Bangkok – distante 700 chilometri – in un’ora di aereo oppure in 10 ore in auto. Le due città, accomunate da storia e tradizioni, differiscono sia per dimensioni che per cultura.
In Thailandia, un clima tropicale monsonico – caratterizzato da due stagioni principali: quella umida estiva e quella secca invernale – rende i mesi tra marzo e maggio i più caldi dell’anno. Le zone del nord si contraddistinguono per un clima meno umido e più fresco durante l’inverno, con una concentrazione delle piogge tra maggio e ottobre. Questo fa sì che il periodo migliore per raggiungere il Paese del Sorriso sia quello da ottobre a febbraio.
CHIANG MAI. Fondata nel 1296 da Re Mengrai, è la seconda città della Thailandia per importanza. È stata capitale del regno di Lanna, nato dall’annessione nel 1292 del regno di Hariphunchai con il regno di Ngoenyang di Mangrai. Considerata un tesoro nazionale e un simbolo culturale, Chiang Mai regala un’atmosfera senza paragoni. Il suo nome significa “città nuova”, anche se la dicitura completa in origine era Nophaburi Sri Nakhon Ping Chiangmai. Possenti mura, erette per difenderla dalle incursioni birmane, e un fossato racchiudono la parte più antica caratterizzata da oltre 300 templi, i Wat. Risalente al XIII secolo, il Wat Chiang Man è stato abitato da Re Mengrai durante il periodo di costruzione della città. Qui sono conservate due delle statue di Buddha più venerate del Paese: il Phra Sila, in marmo, e il Phra Satang, in cristallo.
Nel cuore del centro storico c’è il Wat Phra Singh – il monastero del Buddha Leone – costruito nel 1345 per volontà del sovrano Pha Yu, che nello stesso anno commissionò la costruzione di un chedi (monumento spirituale) per custodire le ceneri del padre. Il tempio inizialmente fu chiamato Wat Li Chang Phra; poi, quando nel 1937 la preziosa immagine del Phra Singh fu posta all’interno della Viharn Lai Kham, il complesso prese il nome di Wat Phra Singh. Abbandonato nel XVIII secolo, fu ristrutturato e ampliato nel XIX secolo dal sovrano Chao Kawila e dal successore Chao Thammalangka. Oggi, con oltre 700 monaci e novizi, è una delle scuole buddhiste più importanti del regno.
A poca distanza, il Wat Chedi Luang, conosciuto anche come tempio del “Grande Chedi”. Costruito nel 1461 e danneggiato sia da un terremoto nel XVI secolo che dalla guerra contro i birmani, ha avuto origine da due templi: il Wat Ho Tham e il Wat Sukmin, uniti in un unico monastero. Diagonalmente opposto si trova il tempio più antico di Chiang Mai, il Wat Phan Tao, traducibile in “tempio dei mille forni”, per i forni utilizzati per forgiare le statue del Buddha del vicino Wat Chedi Luang.
Il Wat Suan Dok, costruito nel secolo XIV, è caratterizzato da un edificio principale aperto ai quattro lati. Il complesso è attorniato da diversi chedi contenenti le ceneri dei governatori di Chiang Mai. Quello principale, tutto dorato e alto 48 metri, contiene una reliquia del Buddha che, secondo la leggenda, si sarebbe miracolosamente duplicata. Il duplicato è stato posto sul dorso di un elefante bianco lasciato libero di girovagare in attesa di fermarsi e indicare il luogo dove far sorgere un nuovo Wat per custodire la reliquia. L’elefante ha scelto il monte Doi Suthep, dove si è fermato ed è morto. In questo preciso luogo, nel 1383 è stato eretto il Wat Phrathat Doi Suthep. Una scalinata di 300 gradini, circondata per tutta la sua estensione da due lunghissimi serpenti – i Naga – ne permette l’accesso.
Oltre alla forte connotazione religiosa, Chiang Mai si caratterizza per l’artigianato locale. Manufatti in seta, legno, argento, ceramica, bambù, carta e terracotta la rendono la più importante destinazione del Paese per l’acquisto di prodotti artigianali. Questa raffinata arte, frutto di riti e maestranze che si perpetuano nel tempo, si scorge fra i mercatini, le botteghe e gli antiquari di tutta la provincia. Il distretto di San Kamphaeng è famoso per il cotone e la seta di prima scelta, mentre il vicino villaggio di Bor Sang, si caratterizza – da oltre due secoli – per la produzione dei tradizionali ombrelli in seta, cotone o carta di gelso e bambù.
Un’altra arte tradizionale, originaria del villaggio di Ban Thawai nel distretto di Hang Dong, è quella dei mobili e delle sculture in legno: pezzi unici sono custoditi nei templi del nord della Thailandia. Fra i legni utilizzati nelle lavorazioni: palissandro, teak e rattan, ricavato da diverse specie di palme e difficile da scheggiare.
Chiang Mai è famosa anche per lo shopping: tappe obbligate sono il Night Bazaar che si materializza, di notte, in diversi isolati di Chang Klan Road; il mercato della domenica, lungo la walking street di Ratchadamnoen Road e il mercato del sabato sulla Wualai Road.
Anche la natura è protagonista nella provincia di Chiang Mai: una costellazione di risaie, colline, foreste, fiumi – tra cui il Ping, uno dei maggiori affluenti del Chao Phraya – e montagne coperte da boschi rappresentano il territorio ideale per dedicarsi ad attività come trekking, rafting o safari. In simbiosi con la natura vivono le tradizionali tribù delle colline, contraddistinte da uno stile di vita impermeabile al mondo moderno.
Inoltre, alberghi, residence di montagna e un vasto ventaglio di strutture assicurano un soggiorno con i migliori comfort.
CHIANG RAI. A 145 chilometri più a nord di Chiang Mai, sorge Chiang Rai. Fondata nel 1262, sempre da Re Mengrai, è stata capitale del regno Lanna fin quando non è stata superata in importanza da Chiang Mai. Nonostante le dimensioni più contenute rispetto alla “gemella”, è considerata il punto di partenza per avventurarsi – magari praticando trekking – alla scoperta del nord. Situata nel punto più estremo della Thailandia settentrionale dà vita a quello che viene definito il Triangolo d’Oro, un lembo di terra dove il fiume Mekong e il fiume Ruak si incontrano creando così la linea di frontiera tra la Thailandia, il Myanmar e il Laos.
Anche Chiang Rai è famosa per i templi, due in particolare contraddistinti dal colore dominante: il Wat Rong Khun, conosciuto come il tempio bianco, e il Wat Rong Suea Ten, il tempio blu. Di recente costruzione, celebrano l’arte buddista moderna.
Chiang Rai è un paradiso per gli appassionati di trekking che, date le sue piccole dimensioni, possono raggiungere più facilmente i villaggi tribali disseminati sulle montagne della zona. Attraverso escursioni giornaliere o di più giorni, è possibile visitare alcuni villaggi come Karen, Lahu, Mien, Akha e Lisu, attraversare la giungla oppure navigare lungo i numerosi fiumi della zona a bordo delle tipiche imbarcazioni long tail.
Da non perdere, la cittadina di Nan, ricca di templi risalenti al tempo del regno Lanna tra cui il Wat Phumin, le cui pareti sono affrescate con opere che raffigurano la storia delle conquiste dell’impero. Altra tappa imprescindibile è il parco nazionale di Doi Phukha, nella parte settentrionale della provincia, circondato da verdi catene montuose collocate a circa 2mila metri sul livello del mare.
Patrimonio dell’umanità Unesco e capitale del primo regno Thai, dal 1238 al 1378, Sukhothai – “alba della felicità” in thailandese – dà vita a un parco storico situato nella parte meridionale del nord del Paese. La provincia di Sukhothai è stata teatro delle vicende dell’antico regno Thai. Diventata capitale grazie alle forze armate thailandesi che hanno spodestato i khmer dalla città, nel 1278 ha visto l’ascesa al trono del primo figlio del primo re, Ramkhamhaeng il Grande. A lui si deve la creazione di un sistema unificato di scrittura che, grazie alla fusione dei vari alfabeti khmer, ha generato nel 1283 il primo esempio di lingua Thai nella forma usata ancora oggi.
Il sovrano ha inoltre contribuito alla diffusione del culto tra il popolo thailandese: grazie al suo impegno il Buddhismo è diventato la principale religione del regno. Infine, Sukhothai è stata capitale fino all’ascesa di Ayutthaya nel 1365.
PILLOLA DI STORIA. Chiang Rai, dal 1949 agli inizi degli anni ’70, è stata un centro di produzione dell’oppio – attraverso la coltivazione del papavero – principale fonte di sostentamento per diversi gruppi etnici. Tuttavia, negli ultimi 50 anni il governo Thai, grazie all’adozione di importanti progetti, sta arginando il fenomeno relegandolo oltre confine.
Lusso, raffinatezza ed eleganza accolgono i visitatori in transito presso l’Hamad International Airport, quartier generale di Qatar Airways e scalo per raggiungere la Thailandia da Roma Fiumicino e Milano Malpensa.
Premiato come miglior aeroporto del Medio Oriente e terzo miglior aeroporto del mondo agli Skytrax World Airport Awards 2020, è stato il primo aeroporto del Medio Oriente e dell’Asia a ricevere – a dicembre 2020 – il 5 Star Covid-19 Airport Safety Rating di Skytrax. Mentre Qatar Airways è stata la prima compagnia aerea globale ad aggiudicarsi lo stesso premio.
Strutture efficienti, moderne e accessibili caratterizzano lo scalo internazionale di Hamad. Il passeggero è posto al centro e tutto ruota attorno all’obiettivo di rendere la sua esperienza il più comoda e lussuosa possibile: il risultato è una struttura di livello mondiale dove il concetto di ospitalità è alla base di ogni dettaglio.
Eleganti boutique e negozi esclusivi si mescolano alla vasta offerta gastronomica in una delle aree dedicate allo shopping duty free più grandi del mondo. Inoltre, i passeggeri possono usufruire delle 100 camere a disposizione dell’Oryx Airport Hotel, dotate di piscina e spa.
Innovazione e attenzione per i dettagli si fondono e si materializzano nelle postazioni confortevoli ed elegantemente rifinite disseminate in aeroporto, dotate di moderni pc. Per i più piccoli, installazioni per l’intrattenimento offrono spazi dove giocare in tutta sicurezza. Ad arricchire l’offerta, camere riservate al relax dove poter riposare in tranquillità tra un volo e l’altro.
LE PLURIPREMIATE LOUNGE E I SERVIZI DI ALMAHA SERVICE. La Business Lounge Al Mourjan regala un’esperienza a cinque stelle, ridefinendo gli standard mondiali delle lounge in aeroporto.
L’accesso free alla lounge è riservato ai passeggeri di Qatar Airways e del network oneworld di First Class e Business Class (Elite, Comfort), mentre i clienti di Business Class (Classic) e di Economy Class di tutto il network possono accedere solo dopo aver acquistato l’ingresso presso il proprio agente di viaggi.
Oltre alla Business Lounge, la compagnia offre la possibilità a tutti i passeggeri di Economy Class di poter accedere, previo pagamento, alla Oryx Lounge e alla Al Maha Lounge, usufruendo di servizi d’eccellenza come docce, buffet di cibo e bevande, accesso al business centre, spazi per la famiglia e molto altro ancora.
Infine, Al Maha Services offre un servizio di accoglienza che mette a disposizione dei passeggeri pacchetti di assistenza, prenotabili su Amadeus.
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