Omicron costringe anche la Thailandia a fare un passo indietro rispetto alle aperture. È stata reintrodotta dal 21 dicembre, infatti, la quarantena obbligatoria di 7-10 giorni in albergo per gli arrivi dall’estero. Sospesa quindi, almeno fino al 4 gennaio, la procedura semplificata per l’ingresso nel Paese.
Lo ha annunciato il portavoce governativo Rachada Dhanadirek, dicendo che «dal 21 dicembre, non ci saranno più nuove registrazioni per il ‘Test and Go” (ovvero il programma che permette l’ingresso tramite tampone e senza quarantena) , ma sarà possibile entrare solo tramite quarantena o attraverso la Phuket Sandbox».
La Phuket Sandbox è il programma pilota, avviato già qualche mese fa, che offre un’ alternativa alla quarantena. Dopo i primi risultati incoraggianti, l’esperimento era stato esteso a diverse province e località, ma adesso è nuovamente disponibile solo per chi viaggia verso Phuket.
Con il ‘Thailand Pass rilasciato dalle autorità di Bangkok, era possibile l’ingresso nel Paese passando una sola notte in hotel, ma con l’obbligo di un tampone molecolare per turisti vaccinati e dotati di assicurazione sanitaria, se provenienti da una lista di oltre cinquanta Paesi.
In questa fase di transizione, le oltre 90mila persone già in possesso del Thailand Pass potranno entrare in Thailandia entro il 10 gennaio, ma con restrizioni supplementari non ancora chiarite dalle autorità.
«Questa misura non è un modo per allontanare i turisti – ha aggiunto Dhanadirek – ma per sospendere temporaneamente gli arrivi».