The White Lobby, il bando che affida agli under 35 il futuro dell’ospitalità

by Redazione | 25 Giugno 2019 13:19

Operare una rivoluzione dell’hospitality che sia più inclusiva, per adeguarsi a una tendenza che negli altri mercati è in atto già da tempo. Questo, è il concetto alla base dell’iniziativa The White Lobby, promossa da L4 – dipartimento di Design e Architettura afferente a Studio Speri, società di ingegneria civile che opera in Italia da oltre 40 anni, con il patrocinio di Federalberghi Roma, Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza e Oice.

Si tratta di un bando, con scadenza il 2 settembre 2019, rivolto a studenti e giovani professionisti under 35 con l’obiettivo di trasmettere un’idea diversa delle strutture ricettive, promuovere un loro miglioramento e trasformazione in luogo d’incontro, specialmente in un contesto come quello di Roma che negli ultimi anni ha perso turisti e alberghi, con un aumento esponenziale del numero dei bed and breakfast (il 50% dei quali, secondo un report della Guardia di Finanza, risulta essere abusivo). 

Occorre operare un’inversione di rotta per le dinamiche di gestione delle strutture ricettive non solo della Capitale, ma di tutto il territorio italiano, facendo sì che gli alberghi tornino a significare maggiore inclusività, attenuandone l’esclusività, per quelli che vi abitano, ma anche per coloro che vi transitano solamente. Il primo passo può essere quello di ringiovanire, proiettandole nel futuro, le aree comuni degli hotel, ripensandole in termini green ed ecosostenibili.

Per immergere il visitatore nella cultura locale, le aree di maggior impatto sono le aree pubbliche quali spazi comuni di musei, parchi, ma anche le lobby degli hotel giocano un ruolo di tutto rispetto. Una nuova concezione delle hall-lobby con un ripensamento totale nell’intera organizzazione planimetrica dell’hotel, non solo per il tipo di servizi offerti, ma anche e soprattutto per le caratteristiche spaziali e degli elementi d’arredo.

La giuria chiamata a decretare il progetto migliore sarà composta da Francesco Lupoi, Architetto Leed Ap e direttore del dipartimento di Architettura di Studio Speri, L4; il presidente Gar Federalberghi Roma Alessandro Zucconi; il giornalista di Repubblica Eugenio Occorsio, chiamato anche a moderare l’evento. Presenti in giuria anche Andrea Di Leo, co-founder dello studio Legal Team, recentemente inserito da Il Sole 24 ore negli studi legali dell’anno 2019; e contribuirà con un suo giudizio tecnico anche Francesco Badeschi, architetto e docente di progettazione architettonica e attuale segretario del Chapter Lazio di Gbc Italia.

«La revisione dell’architettura e del design alberghiero, apre le porte al nuovo concept che conduce anche al raggiungimento di metodologie innovative. Potenziare gli spazi comuni e contestualmente fare architettura ecosostenibile significa progettare e costruire edifici socialmente, energicamente e finanziariamente efficienti, che coinvolgano la città, le sue risorse e i visitatori. Realizzare immobili di questo tipo, virtuosi e sostenibili, è la sfida di oggi, una realtà con la quale urge confrontarsi», commenta Francesco Lupoi, direttore dipartimento di Architettura di Studio Speri, L4 e promotore della prima edizione The White Lobby.

«Oggi il dibattito ruota attorno alla reception e su come trasformarla in un salotto piuttosto che considerarla un ufficio e come rendere il piano terra accessibile anche ad altri ospiti che vogliono conoscere la città. La sfida è quella di riuscire a scoprire le necessità dei viaggiatori e per questo abbiano sposato l’idea di The White Lobby: ci siamo resi conto che di fronte alla concorrenza nel campo dell’ospitalità, ci troviamo a dover far fronte ad un abbassamento della redditività della camere da contrastare con altre fonti di reddito, da ricavare all’interno dell’edificio stesso. L’albergo deve essere funzionale alle esigenze degli ospiti ed essere un’attività imprenditoriale che faccia parte dell’identità cittadina. L’opportunità di coinvolgere i giovani può essere decisiva perché chi guarda con occhi diversi al nostro mondo potrà arrivare a nuove ispirazioni che abitudini consolidate, impediscono di vedere a chi, come noi, vive ogni giorno l’albergo» aggiunge Alessandro Zucconi, presidente Gar – Giovani Albergatori Romani di Federalberghi Roma.

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