Thomas Cook nell’era eSky.
Il ceo: «Crescerà in Europa»
A poche ore dall’ufficialità dell’acquisto di Thomas Cook da parte del Gruppo polacco eSky, il suo ceo Alan French ha rilasciato un’intervista alla testata trade Ttg Media nella quale manifesta buone sensazioni riguardo il rafforzamento del brand, soprattutto su mercati strategici come quello inglese e irlandese.
A tal proposito French ha evidenziato: «Lo scorso anno abbiamo trasportato oltre 100mila passeggeri nel Regno Unito per un totale di 90 milioni di sterline (circa 106 milioni di euro) di transazioni, realizzando anche un piccolo profitto nella prima metà del 2024, dopo due anni di perdite. Abbiamo conquistato in Uk una quota-mercato del 2%, fortemente competitiva».
Secondo quanto dichiarato da Fosun Tourism Group, attuale proprietario del tour operator, la vendita a eSky Group è frutto di un’attenta valutazione finanziaria poiché lo storico brand non stava raggiungendo gli obiettivi individuati nel post pandemia. Stando alle voci circolate in Cina, Thomas Cook avrebbe accumulato perdite per 19,2 milioni di sterline (23 milioni di euro) negli ultimi due anni, con un patrimonio netto negativo di 32,8 milioni di sterline (36 milioni di euro).
Secondo fonti vicine a Fosun, l’acquirente eSky pagherà intorno ai 30 milioni di sterline (33,5 milioni di euro) per l’operazione.
French ha tenuto a sottolineare che l’accordo è stato comunque una vittoria sia per Cook che per la sua nuova società madre polacca, in quanto si prevedono sinergie molto positive per entrambi i marchi: «Da un lato Thomas Cook vanta una grande esperienza negli allotment alberghieri, mentre eSky è fortissimo nel packaging dell’Europa orientale. Con questa operazione i due marchi si rafforzeranno sia nel Regno Unito che nei mercati-chiave di tutto il vecchio continente».