Tip, lettera agli azionisti: «Alpitour torna alla redditività»
Arriva l’attesa lettera agli azionisti di Giovanni Tamburi, fondatore, presidente e amministratore delegato di Tip – Tamburi Investment Partners, la merchant bank indipendente che possiede la quota di maggioranza di Alpitour World, insieme a marchi di rilievo come le quotate Amplifon, Hugo Boss, Moncler, Ove e Prysmian. Una missiva che, oltre a rilevare lo stato di salute del fondo e delle sue partecipate, è un’importante cartina di tornasole dell’andamento dell’economia, ora anche (e soprattutto) in relazione al conflitto russo-ucraino.
Vediamo i passaggi principali del documento, con particolare attenzione al paragrafo riguardante Alpitour, a cui Tip rinnova piena fiducia, intravedendo un importante ritorno alla redditività, anche a livelli superiori al pre Covid.
«Carissimi – scrive – quest’anno ho preferito rinviare di qualche settimana l’invio della consueta lettera, sia per la situazione bellica che stiamo attualmente vivendo e che deve far riflettere più che fare o far stimolare analisi economico-finanziarie, sia perché parlare del 2021 sembra ormai anacronistico. In occasione dell’assemblea dei soci era però doveroso farlo. Dispiace un po’ dover mettere in secondo piano l’anno dei record di tutto, per Tip, ma era “giusto” farlo rispetto a fattori immensamente più importanti. L’esito della guerra in Ucraina è tuttora incerto e le conseguenze della situazione venutasi a creare ancor più difficili da prevedere. Ma dobbiamo andare avanti con l’attività e lo facciamo, con l’entusiasmo e l’impegno di sempre, malgrado le difficoltà del momento».
UN MILIARDO E MEZZO DI PLUSVALENZE. «Il cuore del Gruppo, le partecipate – rileva – hanno avuto un ottimo 2021, quasi per tutte meglio del 2019, dimostrando sia una solidità di fondo dei rispettivi business veramente confortante, che una capacità di ripresa impressionante. Per cui la prima cosa da sottolineare, ancora una volta, è che i nostri 3 miliardi di investimenti, che come noto salgono a 5 con i club deal, sono stati ben allocati. E che, al primo gennaio 2022, ci siamo affacciati a questo incredibilmente “strano” anno con oltre un miliardo e mezzo di plusvalenze rispetto ai valori di carico».
«Per i soci Tip – fa sapere Tamburi – il total return, cioè il dato che ingloba tutto quanto ha contribuito a creare valore nel decennio, al 22 aprile 2022 è del 531,2%, che corrisponde a una media annua del 53,1%, è veramente confortante sia in valore assoluto sia (forse ancor di più) in termini relativi se si considera che, dato il livello di diversificazione del portafoglio partecipazioni, il rischio implicito nell’investimento in un titolo come il nostro si può considerare assai basso. E la stessa performance da inizio 2022 dimostra un’ottima resistenza. Un anno fa vi annunciavamo, orgogliosi, che i target price del titolo Tip erano attorno ai 9 euro. Nel corso del 2021 l’azione ha superato i 10 euro e tuttora, pur con le molte e gravi vicissitudini che i mercati hanno vissuto, siamo ancora attorno a 9».
A livello di valore del gruppo Tip, pur con le incertezze del periodo, «le nostre stime di Vin – Valore Intrinseco Netto, cioè il consueto calcolo interno della valutazione aggregata delle quote detenute nelle partecipate sulla base dei business plan da noi elaborati, porta – al netto dei debiti – oltre i 13 euro per azione. Il titolo è attualmente di 12,2 euro, con uno scostamento rispetto al Vin assai modesto e che negli ultimi anni si è anche notevolmente assottigliato».
VELOCITÀ DI RECUPERO POST CRISI. «La cosa più sorprendente delle congiunture negative che ha caratterizzato gli ultimi trent’anni è stata la velocità dei recuperi post crisi», rileva il fondatore della merchant bank. «E anche la ripresa post Covid – afferma – ha brillato sia per violenza che per rapidità. Ed in questo quadro parrebbe logico ipotizzare che a seguito sia di una normalizzazione geo-politica che degli approvvigionamenti, la forza della nuova crescita possa essere molto importante. Quel che è certo è che il livello di ordinativi di tutte le società industriali in cui abbiamo quote è molto elevato e non tende a scendere, anche se ormai tutte le stime più recenti sul Pil del 2022 e del 2023 sembrano ridimensionare pesantemente la crescita precedentemente prevista.
«GOVERNO DRAGHI FORTE E CREDIBILE». Guardando al contesto generale, secondo Tamburi, «il governo Draghi ha dimostrato di avere una forza e una credibilità fantastiche. La riconferma del presidente Mattarella ha ulteriormente rafforzato la validità di tali dichiarazioni e non c’è alcun dubbio sul fatto che l’intero mondo abbia continuato a vederci con un livello di serietà ed affidabilità che mancava da anni. E del quale tutti stiamo beneficiando, anche se una parte della politica continua a far finta di non voler dare il giusto valore a tale forza, inseguendo battagliucce di retroguardia e populismi al limite dell’imbarazzante. Che per fortuna finiscono solo per riempire qualche pagina dei media più vuoti e qualche testa di chi “cerca” simili messaggi».
EFFETTO GUERRA E INFLAZIONE. «Ma come abbiamo più volte sostenuto – prosegue – il sistema industriale del Paese, pur avendo subito un forte shock, sia emotivo che tecnico, è notevolmente più avanti di moltissimi parlamentari, specie in questo periodo. A livello emotivo facciamo un’enorme fatica a pensare che a poco più di mille chilometri da noi si stia consumando una guerra terribile, con punte di violenza che pensavamo fossero sepolte da decenni, ma che ogni giorno ci impongono riflessioni radicali, sotto vari punti di vista».
Il numero uno di Tip sottolinea, poi, «l’incremento notevole quanto imprevedibile di quasi tutte le materie prime, un’esplosione dei costi energetici e, più in generale, una indeterminatezza e una farraginosità di tutte le catene logistiche, fattori che hanno reso assai difficilmente prevedibile qualsiasi processo di supply chain», oltre al «tema della reperibilità delle persone realmente intenzionate a lavorare» che «aggrava ulteriormente la situazione».
E ancora: «L’inflazione è partita in modo notevole in molte parti del mondo, ma la cosa più importante è che la tipologia di inflazione che si sta vivendo appare assai differente da quelle vissute in precedenza. La Bce sembra averlo capito, la Boj anche. La Fed sembra voler usare le consuete armi di raffreddamento che, però, potrebbero avere meno efficacia che in passato. Le conseguenze della guerra in atto, gli effetti di breve e medio termine sulle sanzioni e sulle fughe di migliaia di aziende da Russia e Ucraina, nessuno è ancora in grado di fattorizzarle. Così come quelle degli effetti delle ormai certe mancate forniture dalla Russia e dall’Ucraina di centinaia di prodotti, dal grano alla ghisa, dal carbone al gas. Di certo c’è solo che il riarmo di tanti Paesi produrrà altra inflazione e che il percorso di progressiva diminuzione dei tassi di povertà nel mondo, in corso da anni, sta avendo una frenata notevole. Con conseguenze sociali imprevedibili, ma sicuramente rilevantissime».
«Inoltre la globalizzazione, da poco tempo veramente raggiunta – prevede Tamburi – subirà un’interruzione per un periodo di tempo imprevedibile e di certo non breve. Poi, comunque, quasi certamente non sarà più quella con cui abbiamo vissuto negli ultimi vent’anni».
CAPITOLO ALPITOUR, IL BUSINESS RIPARTE. Riguardo ad Alpitour, l’ad di Tip rileva come abbia «sofferto moltissimo, anche nel 2021 e nei primi due mesi del 2022, per ragioni troppo ovvie per dover essere ancora illustrate. Da qualche settimana – spiega – il business sta riprendendo in modo più deciso del previsto, confermando che, malgrado tutto ciò che sta succedendo, la volontà di ricominciare a viaggiare è notevolissima».
«I dati dell’esercizio fiscale in corso, che come noto inizia a novembre – ammette – saranno ancora negativi, ma se si protraesse l’attuale andamento per i prossimi mesi, l’inversione di tendenza assumerebbe caratteri strutturali e, visto anche l’indebolimento della concorrenza, il Gruppo potrebbe tornare presto a produrre le redditività cui si era abituati prima della pandemia. Probabilmente anche di più. La società ha comunque continuato a investire, anche sui sistemi informatici, che sono ormai il cuore di simili attività. Si consideri, ad esempio, che in queste settimane il Gruppo è in grado di processare oltre 20.000 preventivi di viaggi al giorno».
LA STRADA GIUSTA. Tamburi sottolinea, infine, come «il bouquet degli investimenti di Tip» sia «ben proiettato verso il futuro». Prova ne sono «i quasi due miliardi di capitalizzazione borsistica sfiorati nel corso del 2021, che sono stati costruiti da zero, su un’idea, in trent’anni di paziente, ostinato lavoro, spesso controcorrente».
«Le prospettive generali – ribadisce – oggi sono incerte, ma la netta sensazione che abbiamo è che la maggior parte delle nostre partecipate stia continuando a vivere dei mesi ottimi». Detto ciò «proiettare conti e contesti nel futuro sarebbe un esercizio pericoloso. Che non ci sentiamo di fare», conclude l’ad ringraziando gli azionisti per la fiducia.