Token, ChatGpt e robot: il turismo cambia (di nuovo) pelle
Come Google, anche più di Google: l’intelligenza artificiale, i robot e le nuove tecnologie sono qui per restare e per creare uno spartiacque fra un prima e un dopo il loro avvento. Così come Big G ha cambiato le regole del gioco (e continua a cambiarle come nel caso di Google Flights, ndr) ora ChatGpt & co. – ignari di chi vorrebbe in qualche modo opporsi con norme e cavilli – conducono una partita con regole tutte nuove.
UN CLIENTE PIÙ INTOLLERANTE?
Al MarketHub Europe 2023 di Hotelbeds – svoltosi la scorsa settimana ad Amsterdam – il tema è stato un filo rosso che ha attraversato sia le conferenze sul palco sia le conversazioni rilassate da fine giornata al tavolo della cena. È anche da questi segnali che si comprende quando lo strumento ChatGpt, per esempio, sia dirompente sull’interno scenario e sul presente stesso.
Raphael Zier, cofounder e presidnete essecutivo di PerfectStay, società specializzata nei servizi di affitti brevi, è stato assertivo: «ChatGpt, nella sua ultima versione (la numero 4) a pagamento è impressionante e ha risolto buona parte dei suoi errori grossolani che commetteva in precedenza. In 6 mesi l’evoluzione è stata così rapida che lo strumento è stato già ampiamente integrato in vari servizi per il turismo, ma questo ci pone un dilemma. ChatGpt spinge il cliente ad avere ancora più contenuto personalizzato in tempi rapidissimi. Potremmo avere davanti un viaggiatore più intollerante rispetto al lavoro artigianale del fare turismo o alla quantità e coerenza delle informazioni che l’essere umano sarà in grado di dare rispetto al machine learning».
OLTRE IL MODELLO DELLE RECENSIONI
L’intelligenza artificiale a questo livello «può ormai fare un benchmark immediato delle recensioni di un hotel , per esempio, o immaginare di offrire la stanza perfetta al cliente corretto nel giro di pochi secondi», ha ricordato Zier.
Al manager ha fatto eco in un secondo momento anche Paul Anthony, direttore della commercializzazione digitale di Hotelbeds: «Le tecnologie come smart data e intelligenza artificiale ci aiutano a capire meglio i clienti e le loro preferenze, ma dall’altro lato ci mettono davanti a sfide nuove: quanti posti di lavoro si creeranno o perderanno nel travel con l’implementazione dell’intelligenza artificiale? Come cambierà il nostro modo di fare ricerche sul web? Forse in quest’ultimo caso non ce ne sarà più bisogno. L’Ai salterà direttamente il passaggio dei consigli e delle recensioni per arrivare già alla fase di prenotazione senza nessun “intervento” umano».
LE COMUNITÀ DEI TOKEN E DEI ROBOT
Per il direttore open innovation di Telefónica, Irene Gómez, tra le cinque tecnlogie capaci di cambiare totalmente l’attualità del turismo – oltre a ChatGpt «che ci permetterà di prenotare un viaggio con un solo comando e ci guiderà durante le nostre vacanze o viaggi» – ci sono anche i robot e l’economia dei token.
«L’evoluzione delle reti di dati e la loro condivisione sempre più rapida e qualitativa permetterà a breve di avere robot autonomi e iperconnessi capaci di apprendere velocemente attività e modelli di comportamento provenienti dal mondo umano. Senza nemmeno rendercene conto siamo a un passo dall’autoapprendimento e auto-organizzazione di piccoli gruppi di robot utili a gestire anche attività complesse».
La tokenomics, o economia dei token, è l’altra grande forza dirompente del futuro prossimo. «Immagino un sistema finanziario stabile e sostenibile basato sui token che sarà direttamente utilizzabile per le carte d’imbarco o per i programmi di loyalty. Sarebbe un modello che ridà ancora più potere sui dati al cliente finale, ma solo se ci sarà un’intera industria o comunità che supporta questo sistema sicuro ed efficiente», sottolinea Gomez.
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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