Tonfo di settembre per il trasporto aereo: la domanda globale perde il 72%
Trasporto aereo a rischio catastrofe economica dopo la certificazione di Iata dei dati di settembre che, com’era prevedibile, registrano una fortissima sofferenza con la domanda crollata a -72,8% rispetto a settembre 2019. La prima diretta conseguenza, chiaramente, è un’offerta diminuita del 63%.
Nel dettaglio del consueto report mensile dell’associazione delle compagnie aeree, si evidenzia come la domanda internazionale abbia fatto segnare un drastico calo del -88,8%, e quella nazionale, dei voli domestici, un -43,3%.
L’indice della gravissima crisi che colpisce l’aviazione commerciale è dato anche dal load factor, precipitato al 43,5%, mai così in basso nella storia recente del trasporto civile.
«La recrudescenza della pandemia di Covid-19 in Europa e negli Usa – ha osservato Alexandre de Juniac, ceo e direttore generale Iata – combinata con le misure dei governi nazionali per le quarantene ha fermato lo slancio verso la riapertura delle frontiere ai viaggi. Sebbene i mercati interni stiano andando meglio, vedi ad esempio i miglioramenti in Cina e Russia, il traffico nazionale rappresenta poco più di un terzo di quello totale, e quindi non è sufficiente per sostenere una ripresa generale».
Passando alle macro-regioni del mondo, l’Asia Pacifico è quella che ha registrato il peggior risultato con un calo della domanda del -95,8%, seguita dalle Americhe (-91%), dal Medio Oriente (-90%), e dall’Europa (-82,5%). In Africa, la diminuzione si è attestata sul -88%.
La preoccupazione di de Juniac è soprattutto legata alla considerazione che «l’industria aerea non può contenere i propri costi con la stessa velocità assunta dall’emergenza Covid in queste ultime settimane, soprattutto in Europa e negli States. Questo scenario mette a rischio oltre 4,8 milioni di posti di lavoro, e almeno altri 46 milioni di occupati nell’indotto legati all’aviazione commerciale in forte precarietà».