by Redazione | 12 Aprile 2017 16:37
Torna nella “manovrina” la cosiddetta tassa Airbnb. La misura riguarda tutti gli affitti turistici, di durata inferiore ai 30 giorni, e prevede l’applicazione della cedolare secca al 21%. Questo imporrebbe a tutti gli intermediari, dalle agenzie immobiliari ai portali tecnologici, di registrare tutti i contratti conclusi per loro tramite, pena sanzioni fino a 2mila euro.
Non solo, i portali potrebbero agire da sostituto di imposta, applicando la ritenuta all’atto del pagamento della stanza. Una prospettiva da sempre osteggiata da Airbnb e che l’ex premier Matteo Renzi aveva bocciato nella scorsa legge di Bilancio.
La cedolare secca al 21% esiste già per le locazioni di lungo periodo e finora è stata applicabile a quelle turistiche solo grazie a una interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, la quale chiarirà i dettagli del nuovo adempimento in un provvedimento ad hoc.
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