Per scoprire Danzica, bisogna perdersi. Nei vicoli di ciottoli coperti di neve, tra i suggestivi edifici in stile gotico e i palazzi medievali, tra i suoi romantici canali, nei musei che raccontano di un passato quanto mai recente, nei deliziosi ristoranti dove ti insegnano perfino a impastare i pierogi, i ravioli nazionali. Eh sì, perché questa città magica nel nord della Polonia ha una storia lunga, fiera, affascinante alle spalle. Proprio qui ha avuto inizio la Seconda Guerra Mondiale, qui ancora arriva il 90% dell’ambra estratta in ogni angolo del globo e qui, o meglio nei suoi cantieri navali, nacque il movimento Solidarnosc, la “miccia” che portò al crollo dei regimi comunisti nell’Europa dell’Est.
Si parte dalla grande Porta Verde, affacciata sul fiume Motlawa. Dove una volta c’era il vecchio porto, c’è ancora la gru rossa, utilizzata per scaricare le derrate, mentre sulla sinistra, sull’isola dei vecchi granai, hanno preso posto edifici di cemento, ferro e vetro da diverse centinaia di zloty al metro quadro, ristorantini e caffetterie alla moda. In mezzo il canale, placido e scintillante all’ora del tramonto.
Si attraversa la porta e si entra nella vecchia città verso il Dlugi Targ, il Mercato Lungo, vero gioiello architettonico. In questa piazza lunga circa 200 metri, la più importante di Danzica, si resta abbagliati dalle facciate dei palazzi, uno rigorosamente diverso dall’altro, ricostruiti fedelmente dai polacchi dopo il bombardamento degli Alleati. Qui si trovano la Fontana di Nettuno, una statua barocca del XVII secolo, salvata dai bombardamenti e ricollocata una volta terminata la guerra, la Corte d’Artù, dove una volta si riuniva la confraternita dei nobili, l’imponente Municipio in mattoni rossi, la Torre dell’Orologio, icona della città, alta 84 metri, che regala dolci melodie allo scoccare delle ore. Si passeggia lentamente, lasciandosi rapire dalle colorate facciate e curiosando tra i negozi di souvenir.
Lì accanto svetta anche un’altra torre, quella della Basilica di Santa Maria, una delle chiese in mattoni rossi più grande d’Europa che può ospitare fino a 25mila persone. Dalle 10 alle 16 è possibile salire sulla torre e ammirare il panorama. La via termina con la Porta d’Oro che conduce dritti ai mercatini di Natale, aperti fino al 24 dicembre, considerati tra i più belli delVecchio Continente, con oggetti artigianali, candele profumate, arredi realizzati con prodotti naturali e vin brulé.
Per capire Danzica vale la pena anche fare un salto al suo meraviglioso Museo dell’ambra, che racconta l’importanza di questa preziosa resina nel commercio marittimo e ha una ricca collezione di gioielli, sculture e reperti in ambra; e negli immensi cantieri navali dove oggi sorge il centro Solidarnosc. Si entra dal cancello numero 2, rimasto intatto come allora, per capire come nel 1980 il movimento sindacale, guidato da LechWałęsa, ha sfidato il regime comunista. Le esposizioni interattive, i documenti storici e le testimonianze mi accompagnano lungo il percorso. Un’esperienza emozionante, che dimostra che il cambiamento pacifico è possibile anche in situazioni difficili e che ha ispirato altri movimenti per i diritti umani nel mondo.
Vista dagli agenti di viaggi
Magica, moderna, antica, pulita, giovane, risorta dalle macerie con maestria. Danzica e i suoi dintorni hanno colpito i sette agenti di viaggi partiti da Roma, Venezia e Milano per partecipare al “Buy Poland” organizzato dall’Ente nazionale polacco per il Turismo con gli operatori locali.
Per tutti, una vera sorpresa che ha lasciato strascichi nel cuore. «Sono rimasta stupita. Dai suoi paesaggi naturali, dalle bellezze architettoniche, dal pittoresco mercatino di Natale – spiega Laura Belardinelli della Comet Europa di Roma – Ottima anche l’offerta alberghiera, con standard elevati, e quella culinaria».
Decisamente sorpresa anche Gabriella Stemperini di Easy Nite, Torino. «Mi ha incantato la storia del Paese, così contemporanea eppure ignorata da noi occidentali. Ho apprezzato la ricostruzione fedele, la voglia di innovare, come l’hotel moderno ricavato da una vecchia fabbrica di sottomarini tedeschi. Fantastica anche la cucina, ricercata nella tradizione e adattata ai palati di oggi. Ma la cosa che più mi ha colpito è la pulizia; non credo di aver mai visto città così pulite. Oggi guarderò con occhio diverso l’est Europa, me ne sono innamorata. Mi ha lasciato il caos nel cuore».
Per Gioia Massarotto dell’agenzia Hirondelle di Treviso, «Danzica è una città che ti sorprende per la sua storia e i luoghi iconici» e allo stesso tempo «affascinante con la neve e le luci del Natale»; mentre per Bruno Alegi della Todra di Roma è «impossibile non restare ammaliati dalle bellezze del territorio, dall’ottima cucina e dai sorrisi delle persone che si incontrano».
Al viaggio hanno partecipato anche Eliseo Capretti di Oceanviaggi di Salò, in provincia di Brescia e Cristina Saibene della Brevivet di Milano. «Ho trovato una città vivace, che ha riconfermato le mie aspettative – conclude Federico Savino di Listrop Viaggi e Turismo di Rosà (Vi) – Davvero emozionante la visita al Centro Europeo Solidarnosc, un investimento di tempo che ogni cittadino europeo dovrebbe fare per capire che fortuna abbiamo a vivere in questa parte di mondo in questa epoca. È di sicuro un viaggio alla portata davvero di tutti, adatto a un city break o a essere integrato in un tour di più giorni. Insomma, lasciate a casa i pregiudizi e dimenticatevi la Polonia ante 1990, negli ultimi 30 anni la Polonia ha fatto passi da gigante».