by Redazione | 31 Ottobre 2024 14:04
L’attuale processo di conciliazione per i contenziosi su cancellazioni e ritardi dei voli è inefficace. Il presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio (Fto), Franco Gattinoni, interviene così all’indomani della sentenza del Tar Piemonte[1], in base alla quale, in caso di compensazione pecuniaria, il passeggero non ha l’obbligo di esperire il tentativo di conciliazione previsto dalla legge e gli indennizzi diventano automatici, senza l’obbligo di alcuna conciliazione.
Ecco perché, spiega Gattinoni, «il verdetto ci deve spingere a riflettere e intervenire su una situazione nella quale non è garantita l’effettiva tutela dei viaggiatori e delle agenzie di viaggi che li rappresentano».
«Innanzitutto c’è carenza di conciliatori rispetto alle domande presentate – osserva il presidente Fto – ma il problema è costituito anche dal ruolo del mediatore stesso, che non richiede evidenze documentali alle compagnie aeree per giustificare eventuali circostanze straordinarie. Pesa anche l’atteggiamento di alcuni vettori che non rispondono o l’assenza di altri dalla piattaforma Conciliaweb. Senza dimenticare i cavilli pretestuosi, come l’onere della presentazione della carta d’imbarco, nonostante sia un’informazione già in possesso del vettore».
Ecco perché l’esito spesso è scontato, sottolinea ancora Gattinoni: «Di frequente ci si limita a ratificare il mancato accordo tra le parti. Se si tratta di compensazioni pecuniarie, è inutile un tentativo di conciliazione su cifre stabilite dal regolamento comunitario, in assenza di un ruolo attivo e un potere effettivo del mediatore per verificare eventuali circostanze straordinarie. Peraltro, se la compagnia nega tale diritto già in fase stragiudiziale, per quale motivo il passeggero dovrebbe ripetere la procedura dopo il reclamo dinanzi a Conciliaweb? È chiaro che il vettore non cambierà idea. Per quanto riguarda invece gli oneri di riprotezione, invece, la mediazione potrebbe essere utile».
«Attualmente – prosegue Gattinoni – alla luce della riforma Cartabia, che impone il tentativo di conciliazione come condizione di procedibilità, ci si limita a procrastinare un eventuale giudizio nella speranza che il viaggiatore desista e rinunci alle proprie rivendicazioni. Sarebbe invece utile un tavolo di confronto con Authority dei trasporti, Enac e i vettori per rendere più efficiente il processo, anche alla luce della revisione in corso delle regole comunitarie, così da tutelare realmente i passeggeri».
Ci sono poi alcuni aspetti che non vanno affatto giù a Gattinoni: «Non è accettabile che ci siano vettori che volano in Italia sprovvisti di pec e che acquisiscono reclami tramite form sui loro siti. Moduli che non possono costituire prove legali per un eventuale procedimento. Così come sarebbe utile che le eventuali sanzioni di Enac scaturissero da controlli più rapidi e automatizzati e non fossero legate solto all’iniziativa del viaggiatore. Magari guardiamo agli Usa, dove è stato appena introdotto l’obbligo di rimborso automatico per cancellazioni e ritardi».
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