Trasporti, il bottino da 100 miliardi che riconnetterà l’Italia
«Per le infrastrutture e i sistemi di mobilità sostenibili ci sono a disposizione 104 miliardi di euro per i prossimi 10 anni, tra Pnrr, legge di Bilancio e altri fondi». Parola di Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel governo Draghi. «La strategia che pensiamo di realizzare nei prossimi 10 anni in Italia si basa su tre pilastri: pianificazione, finanziamenti e riforme – ha ribadito Giovannini – dobbiamo investire nei porti, nell’intermodalità e nella sostenibilità. In questo senso, il Pnrr va rivisto, ma soltanto per essere potenziato, come attraverso la sperimentazione dei treni a idrogeno e altre modalità di trasporto. Sono questi gli investimenti sul futuro», ha annunciato il ministro.
E l’occasione è stata il convegno che si è tenuto ieri pomeriggio promosso da Sita, fornitore globale di tecnologie per il trasporto aereo, in collaborazione con l’Università di Bologna. Proprio il futuro della mobilità, tra innovazione e sostenibilità, era il focus dell’incontro. E come utilizzare al meglio i 25,4 miliardi di euro messi a disposizione dal Pnrr per favorire l’intermodalità tra i vari mezzi e la sostenibilità del sistema dei trasporti, è stata la premessa del dialogo tra i principali player del trasporto aereo internazionale.
COME USCIRE DALLA TEMPESTA PERFETTA
Il padrone di casa, Sergio Colella, presidente Europa di Sita, introducendo i lavori, ha spiegato che «l’attuale situazione mondiale ci pone di fronte a una tempesta perfetta. Il trasporto aereo ha affrontato negli ultimi due anni una crisi che non aveva mai vissuto nella sua lunga storia. Prima la pandemia, poi l’attuale situazione bellica, hanno rappresentato grandi sfide per il settore. Pensiamo soltanto al fatto che oggi le compagnie che viaggiano in Asia devono gestire no fly zone e che l’intero mercato russo è totalmente chiuso per l’Europa».
Ma poi Colella ha aggiunto anche che «la crisi, la tempesta perfetta, rappresentano anche una occasione di cambiamento e di profonda trasformazione di tutto il settore dei trasporti». Una opportunità. Come? Il motivo è presto detto. È stato ancora Colella a spiegarlo, riferendo che vi sono tre tipi di opportunità: «la prima che è rappresentata dalle aspettative molto alte dei viaggiatori. La seconda, contraddistinta dalla possibilità di connettere il passeggero tra i diversi luoghi di trasporto, attraverso lo smartphone, il telecomando del viaggio. Infine, la terza opportunità è quella di poter lavorare a un nuovo modello di trasporto che veda possibile un biglietto unico tra aereo, treno e metropolitana».
UN VIAGGIO SOSTENIBILE E IPERCONNESSO
Proclami sulla mobilità del futuro, dunque, sottoscritte anche dalla presidente della Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), Anna Masutti, per la quale «siamo in una fase fondamentale per la trasformazione green e la sostenibilità sociale, ambientale ed economica del Paese». E poi ha annunciato che «per l’infrastruttura ferroviaria sono in corso tre grandi programmi di investimento: la valorizzazione delle oltre 2.200 stazioni presenti su tutto il territorio nazionale; l’estensione al Sud e il potenziamento in tutta Italia della rete Alta Velocità/Alta Capacità; il potenziamento e il miglioramento dei collegamenti di ultimo miglio a porti e aeroporti per favorire l’integrazione fra le diverse zone del Paese e l’intermodalità».
Nel frattempo, almeno nelle intenzioni dei player, il futuro del trasporto è connesso, digitale e sostenibile. Alcuni dati emersi nel corso del convegno di Roma lo sottolineano. Come il fatto che per il trasporto su ferro l’obiettivo è quello della riduzione del 90% delle emissioni di CO2 entro i prossimi 30 anni; mentre gli aeroporti italiani, in linea con l’accordo «NetZero2050», puntano a neutralizzare le emissioni di CO2 entro il 2050. Proprio i dati raccolti da Sita riferiscono che il 56% delle compagnie aeree implementerà nuove tecnologie per ridurre le emissioni di carbonio di tipo 1 e 2, mentre un terzo delle aviolinee (32%) prevede di farlo entro il 2024.
“Il futuro della mobilità passa per la sostenibilità e l’innovazione”, dunque, è stato questo il leit motiv del convegno a cui ha partecipato, attesissimo dagli addetti ai lavori, anche l’amministratore delegato della compagnia di bandiera Ita Airways, Fabio Lazzerini. «Tra qualche giorno si aprirà la data room, gli advisor del ministero stanno parlando con chi ha manifestato interesse ufficialmente, le stanno vagliando e firmando gli aspetti più burocratici – ha detto l’ad riferendosi al processo di privatizzazione del vettore che vede in lizza Msc-Lufthansa, Certares-Delta-Air France; e il fondo Indigo – Per fine giugno si chiuderà il processo per la scelta della cordata».