Tempo di celebrazioni per Aviareps che quest’anno festeggia 30 anni di attività. Fondata in Germania nel 1994 dal presidente Michael Gaebler, questa dinamica società si è ritagliata un notevole spazio operativo nelle rappresentanze aeree e turistico-alberghiere con la mission di accrescerne il business, attraverso adeguate azioni di marketing e comunicazione. Oggi Aviareps conta la bellezza di 70 uffici nel mondo e oltre 80 società-clienti, tra cui nomi di rilievo del calibro di Qatar Airways, Emirates, Delta, Marriott, Dubai Tourism, il Turismo Irlandese e l’Ente del turismo della Croazia.
Mister Gaebler, ci riassume i passaggi-chiave della storia di Aviareps?
«Il primo passo è stato quello di realizzare una piattaforma di servizi realmente utile per i nostri primi clienti di riferimento nel settore del trasporto aereo commerciale. Nella nostra seconda fase di crescita, in Germania e Italia, abbiamo avviato un approccio globale ai servizi erogati, garantendo soddisfazione reciproca, sia ai nostri partner che ai rispettivi clienti. Un’internazionalizzazione indispensabile per accrescere la nostra credibilità e, al tempo stesso, garantire successo operativo a chi si fosse rivolto a noi. Terzo step, poi: la naturale simbiosi tra il nostro settore di riferimento, ovvero il trasporto aereo, e il turismo in quanto tale, offrendo servizi anche a interlocutori diversi dalle compagnie aeree. Un’evoluzione frutto di un semplice assioma: la clientela dei vettori, composta in buona parte da viaggiatori e consumer turistici, è il medesimo target di riferimento di enti del turismo e operatori. Tra compagnie aeree e destinazioni c’è un reciproco bisogno di sostegno e di iniziative comuni».
Dopo il trauma della pandemia, l’aviazione commerciale è ripartita con un ritorno alla normalità giunto prima del previsto. Quali sfide attendono ora le compagnie aeree?
«Dal mio punto di vista, siamo in piena fase post Covid perché tutte le compagnie aeree hanno dovuto presidiare i mercati con flotte ridotte, minore capacità di posti a bordo e personale ridotto. Tutto questo a fronte di una domanda aerea che in questi ultimi due anni è letteralmente esplosa, a riprova della gran voglia della gente di tornare a viaggiare in ogni parte del mondo. Nel contempo sono aumentati anche i costi di gestione delle aerolinee, dal carburante alla manutenzione. La vera sfida è soddisfare la crescente domanda in modo adeguato, mantenendo un buon livello di servizi e al tempo stesso tenendo alta l’attenzione sulle voci di costo. Inevitabile, in questo contesto, un rincaro nei prezzi dei pachetti turistici che includono i voli. Altro scenario sfidante: intercettare al meglio i mercati che torneranno a crescere dopo il trauma del Covid, ovvero la Cina, l’India e anche l’Africa. Comunque sono sicuro che nei prossimi due, tre anni, l’offerta aerea tornerà a buoni livelli di crescita, creando nuove opportunità di business per il travel trade».
Ritiene che in Italia ci sia un deficit di connettività aerea?
«L’Italia è un’eccellenza come destinazione turistica, ma soffre di una estrema polverizzazione logistica, ovvero una eccessiva diversità nell’offerta aeroportuale, con tanti medio-piccoli scali, che non permettono uno sviluppo pianificato della connettività aerea. Va anche detto che il Paese è ancora agli albori nell’ottimizzazione dell’intermodalità e quindi nella capacità di offrire combinazioni di aereo+treno+bus».
A suo avviso, nel nostro Paese, ci sono maggiori opportunità di sviluppo outgoing, magari con un nuovo approccio nelle partnership vettori-tour operator, oppure nell’incoming, affinando le relazioni tra aerolinee, hotel e amministrazioni comunali?
«Senza esitazione posso dire che l’Italia ha enormi potenzialità nell’incoming, purché risolva quei problemi logistici e di connettività aerea a cui accennavo prima. I maggiori benefici potranno generarsi se si ottimizzerà la fruibilità dei luoghi iconici, ovvero quelle mete sognate dai viaggiatori. In altre parole, se si potrà garantire efficienza in termini di accessibilità e mobilità».
Con quasi 70 uffici in altrettanti Paesi, Aviareps ha osservatori privilegiati per il trasporto aereo e il turismo. Ci dica: in quali regioni del mondo intravede maggiori potenzialità di crescita?
«Mai come in questo periodo storico, i viaggiatori hanno tanta varietà di scelta di destinazioni ed è più facile, oltre che stimolante, lavorare sulla promozione di località “speciali”, poco conosciute. Le maggiori opportunità? Per me ce le ha l’Europa: un “vecchio continente” che per tanti mercati long haul, asiatici o sudamericani, è ancora tutto da scoprire. Basti pensare al previsto incremento di traffico dalla Cina e dall’India. Ma non va ignorata l’Africa che conta milioni di potenziali viaggiatori da qui al 2030».
Alla luce di queste imminenti evoluzioni, quali strumenti, in termini di marketing e comunicazione, possono fare la differenza nell’attività di rappresentanza?
«Stiamo vivendo in un mondo super tecnologico e quindi dobbiamo utilizzare gli strumenti adatti per intercettare i nuovi viaggiatori. Gli stessi operatori si stanno attrezzando per dialogare in modo moderno con i potenziali clienti, dotandosi di strumenti e canali ad hoc, come i social media dove ormai transitano promozioni mirate per destinazioni e prodotti turistici. Si tratta di “ecosistemi” che permettono a tutti gli attori della filiera, dai voli alle crociere, dagli enti del turismo ai t.o., di dialogare in tempo reale e attivare tempestivamente azioni di marketing. Si stanno ottimizzando le tecniche di comunicazione, così come si sono ridotti costi per portare a termine certe operazioni per raggiungere determinati decision maker. È un approccio totalmente rivoluzionato rispetto a soli cinque anni fa».
Può anticiparci qualche progetto futuro di Aviareps?
«Ora stiamo rivolgendo la nostra attenzione al settore crocieristico, perché rappresenta il comparto del turismo organizzato che in questi ultimi anni ha fatto registrare una enorme evoluzione, sia in termini di capacità d’offerta che di diversificazione delle proposte e dei servizi a bordo. Basti pensare che i primi tre, quattro, colossi del segmento crociere hanno commissionato navi dalle enormi capacità, così come ci anche nuovi player che si affacciano in questo mercato con prodotti innovativi. Si tratta di uno degli scenari futuri più interessanti per chi come noi lavora erogando servizi. Approcciare a questo ambito significherebbe diversificare l’attività, implementare risorse e uffici logistici. In tale ottica Aviareps aprirà nei prossimi anni uffici in nuovi mercati, dal Middle East all’Africa. Due macroregioni con interessanti potenzialità di crescita».