Tra le 67 pagine dell’accordo siglato per il Recovery Fund si ipotizza l’idea di rivedere e allargare all’aviazione e alla nautica l’Emission Trading Scheme.
Il principio, in questo caso come e riportato dal Corriere della Sera, è quello del “chi più inquina, più paga”. Ogni azienda dovrà versare “un certo prelievo in base alla quantità di inquinamento che emette nell’atmosfera”, potendo a sua volta entrare nello schema di compravendita di permessi di inquinamento.
Queste tasse dovranno, secondo gli accordi, vedere la luce entro gennaio 2023 e sicuramente avranno delle ripercussioni sia sui costi da affrontare per le compagnie di trasporti, ancora in piena crisi post coronavirus, sia per il cliente finale che vedrà una inevitabile lievitazione dei prezzi.