Trasporto aereo a impatto zero, la sfida della crescita sostenibile
Una delle grandi sfide del settore aereo è la decarbonizzazione, che necessita dell’azione coordinata di tutti gli attori dell’ecosistema, ma sono innovazione, collaborazione e finanza le ricette per coniugare la sostenibilità ambientale e la crescita del settore.
È arrivato a queste considerazioni il secondo Adl Aviation Talks, organizzato da Arthur D. Little che ha affrontato i temi degli aeroporti green, del rinnovo delle flotte, dei carburanti sostenibili e intermodalità. L’evento online ha visto l’introduzione di Saverio Caldani, amministratore delegato di Arthur D. Little, ed è stato condotto da Francesco Marsella, managing partner di Arthur D. Little con Marco Troncone, ad di Aeroporti di Roma, Fabio Lazzerini, amministratore delegato Ita Airways, Fabrizio Favara, chief strategy officer Gruppo Ferrovie dello Stato, Claudio Eminente, direttore centrale programmazione economica sviluppo infrastrutture Enac. Ad aprire e chiudere il dibattito sono intervenuti rispettivamente Nicola Zaccheo, Presidente Art e Pierluigi Di Palma, presidente Enac.
L’aviazione oggi è responsabile di circa il 2,5% delle emissioni di Co2 a livello globale, il dato più basso tra i mezzi di trasporto. La gran parte delle emissioni, circa l’84%, sono generate durante il volo, mentre le operazioni di terra che vedono coinvolti l’aeroporto e gli spostamenti per raggiungerlo contribuiscono per il 7% del totale.
In linea con il programma Fit for 55, l’aviazione europea ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del volo del 55% al 2030 e di diventare completamente Net Zero entro il 2050. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo è fondamentale intervenire sulle principali leve di decarbonizzazione: dal rinnovo della flotta ai miglioramenti tecnologici che permetteranno di ridurre le emissioni del 19%, dalle nuove procedure Atm e di ground operations fino all’utilizzo dei nuovi carburanti Saf che avrà un impatto del 42%.
«Il trasporto aereo – ha dichiarato il presidente Art (Autorità di regolazione dei trasporti), Nicola Zaccheo – tra l’altro in forte ripresa specie in Italia, richiede grande attenzione alle tematiche relative alla sostenibilità ambientale. Ancor più se consideriamo la necessità di ridurre la dipendenza energetica dagli idrocarburi. La sostenibilità deve però essere anche economica ed è qui che il ruolo del regolatore diventa cruciale. L’autorità di regolazione dei trasporti già negli attuali modelli per i diritti aeroportuali prevede tariffe articolate in modo da ottimizzare la capacità degli scali, ridurre l’inquinamento acustico e ambientale, grazie a sistemi incentivanti una maggiore qualità degli investimenti in tecnologie sostenibili».
Per Marco Troncone, ad di Aeroporti di Roma, «l’azzeramento delle emissioni nel trasporto aereo richiede uno sforzo corale, ma sarà necessario non ragionare più solo in termini di sostenibilità ma di crescita sostenibile. Il focus deve infatti spostarsi sullo sviluppo e sulla crescita per assicurarsi che siano prodotte le risorse per la transizione. Oggi la tassonomia europea non va in questa direzione, anzi appare molto restrittiva e sembra far prevalere lo stigma nei confronti del settore piuttosto che lo stimolo ad assicurare le risorse per supportare la transizione energetica. Siamo convinti che la direzione possa essere diversa: Aeroporti di Roma ha una politica molto aggressiva di green finance, mettendo in gioco progettualità e obiettivi chiari e verificabili che diano maggiori garanzie di solidità della roadmap e del raggiungimento dei target.Le direttrici di sviluppo industriale nazionale, nel solco già positivamente tracciato da Enac, anche per comporre gradualmente il gap di connettività del Paese, dovranno concentrarsi sulla crescita infrastrutturale per incentivare il rispetto dei massimi requisiti green»
«L’impegno di tutti – dichiara Claudio Eminente – deve andare verso la sostenibilità: sociale, economica e ambientale da raggiungere utilizzando tutti gli strumenti a disposizione e in particolare l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e l’intermodalità. Questi principi sono alla base del Piano Nazionale degli Aeroporti che Enac sta sviluppando e che rappresenta la visione strategica del nostro Paese per il trasporto aereo per i prossimi 15 anni».
Fabio Lazzerini ha ribadito il ruolo e le ambizioni di Ita Airways: «Abbiamo avuto la fortuna incredibile di partire come compagnia aerea in modalità di start up, per cui fare della sostenibilità uno dei nostri pilastri è stata una scelta naturale. L’aspetto ambientale di sostenibilità per noi deve comunque andare di pari passo con quello economico, perché un’azienda deve fare profitti per sostenere investimenti legati a progetti green. Per il ceo di Ita, «la nostra ambizione è quella di diventare entro il 2026 la compagnia aerea più green d’Europa, infatti il prossimo anno entreranno in flotta 39 nuovi aeromobili di ultima generazione. Il nostro è un obiettivo di ampio respiro che rappresenta sia un asset di valorizzazione per la Compagnia sia un tassello fondamentale per fare sistema«.
«L’intermodalità rappresenta la sostenibilità del settore dei trasporti. Il Gruppo Fs sta aumentando e potenziando l’accessibilità ai territori, partendo dai collegamenti tra i nodi di trasporto, come aeroporti e stazioni – ha sottolineato Fabrizio Favara – Stiamo lavorando per realizzare nuovi collegamenti ferroviari con gli aeroporti e connetterli con destinazioni oggi non servite direttamente da voli aerei, in una logica di servizio integrato hub-spoke. Per una vera intermodalità è importante che tutti gli stakeholder lavorino insieme, valorizzando i differenti servizi di trasporto. Il servizio Leonardo Express, che con fino a 126 treni al giorno collega la stazione ferroviaria di Roma Termini a Fiumicino Aeroporto, ha raggiunto quest’estate i livelli pre covid (2019) in alcuni giorni anche superandoli, con oltre 350.000 passeggeri al mese”.