Trasporto aereo, così Iberia vale 9 miliardi del pil in Spagna

04 Luglio 10:28 2022 Stampa questo articolo

Secondo un recente studio condotto da PricewaterhouseCoopers, il Gruppo Iberia, la compagnia aerea di bandiera della Spagna facente parte del Gruppo Iag, ha un notevole impatto sul Pil e sul livello di occupazione del suo Paese. L’impatto socioeconomico è diretto, indiretto e indotto registrato dallo studio risulta particolarmente significante, anche perché coincide con il 95° anniversario della compagnia, festeggiato lo scorso 28 giugno.

Un’avventura iniziata nel dicembre del 1927, con Horacio Echevarrieta come primo direttore e un programma che includeva tre aerei e una sola tratta, la Barcellona-Madrid. Il motto della compagnia da allora è sempre stato “Dalla Spagna, generiamo prosperità connettendo le persone con il mondo”, sottolineando il prezioso contributo che va oltre la semplice connettività.

I dati presentati da PricewaterhouseCoopers restituiscono un’immagine secondo cui Iberia contribuisce al Pil spagnolo con 9,3 miliardi di euro, che rappresentano lo 0,6%. Di questa cifra, 2,6 miliardi provengono dalle compagnie aeree, dai loro fornitori e dai consumi dei clienti. I restanti 6,7 miliardi derivano dalla spesa di circa 7 milioni di visitatori internazionali e nazionali che viaggiano con il Gruppo ogni anno.

Tradotto in occupazione, più di 160mila posti di lavoro in Spagna – ovvero lo 0,9% – sono direttamente o indirettamente collegati all’attività di Iberia. Di questi, 134mila sono suddivisi in: 86mila appartengono all’hospitality, al leisure e al settore vendite, più di 31mila derivano dalla spesa della compagnia nel settore turistico e altri 18mila provengono dai 117mila lavoratori. I restanti 29mila sono collegati alle attività negli aeroporti.

Inoltre, negli ultimi due anni, il Gruppo ha dimostrato un impegno concreto sia sociale che economico, organizzando più di 70 viaggi di rimpatrio e 100 operazioni di consegna di materiale medico, tra cui il trasporto di 6 milioni di vaccini durante l’emergenza Covid-19. Più recentemente ha anche supportato l’emergenza in Ucraina, facilitando l’arrivo e l’accoglienza dei rifugiati.

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