Trasporto aereo europeo: le sfide del 2025
Per i cieli europei il 2025 sarà terreno di sfida per conquistare quote di mercato attraverso agguerrite strategie tariffarie e un’attenta politica logistica per la conquista di slot in grado di determinare nuovi primati regionali: dal Nord Europa al Mediterraneo, le principali low cost e le cosiddette major, ovvero le compagnie di linea, si daranno battaglia per aggiudicarsi nuovi bacini di utenza.
D’altra parte proprio l’Europa e i singoli Paesi si sono rivelati gli ambiti commerciali dove è ancora possibile spostare l’ago del business e l’Italia sarà uno dei mercati al centro di una nuova e avvincente sfida: basti pensare che nei cieli tricolore a fine anni ’90 si contavano 53 milioni di passeggeri e oggi, dati 2023, siamo a quota 182 milioni di utenti con una crescita media annua che sfiora la doppia cifra.
LA FORZA DELLE LOW COST
Nel macroscenario europeo l’entità della crescita commerciale è stata ancor più evidente: dai 400 milioni di passeggeri di fine anni ’90 si è passati a quasi 1 miliardo di utenti dello scorso anno, con una ripartizione di share che vede nettamente in testa le compagnie low cost che attualmente detengono il 62% di quote mercato, ripartite tra Ryanair (29%), easyJet (16%), Wizz Air (8%), Vueling (6%) e il rimanente 3% di altri vettori minori.
Mentre tra le major spiccano Lufthansa (5%), Turkish Airlines (5%) e Air France-Klm (4,3%), con altre compagnie come Ita Airways che si aggirano su share del 2%. Una ripartizione che conferma l’importanza di fusioni e partnership che hanno caratterizzato gli ultimi due anni e stanno ancora interessando lo scacchiere europeo, vedi le vicende legate a Tap Air Portugal, Sas e Air Europa.
SPETTRO LICENZIAMENTI
Secondo gli analisti, comunque, le sfide del 2025 si giocheranno soprattutto sul terreno del pricing e su quello delicatissimo del personale: va considerato, infatti, che le compagnie low cost – in particolare Ryanair con i suoi 27mila dipendenti e easyJet con 18mila occupati – tendono sempre più a esternalizzare certe attività, e le grandi compagnie di linea devono fare i conti con costi assai elevati relativi alla forza lavoro. Il Gruppo Lufthansa conta oltre 95mila dipendenti e Iag più di 78mila dipendenti.
Alla luce di queste considerazioni degli analisti è probabile che l’anno appena iniziato sarà caratterizzato da una stagione di “lacrime e sangue” sia per i consumer che dovranno subire altalenanti variazioni tariffarie, sia per i dipendenti dei vettori e i lavoratori dell’indotto che potrebbero rimanere coinvolti in severi piani di ristrutturazione con esuberi e licenziamenti in agguato.