Peggiorano le previsioni di Iata per il trasporto aereo. Dopo che inizialmente l’associazione aveva stimato una riduzione dei ricavi a livello globale di 252 miliardi di dollari, salgono adesso a 314 miliardi (ovvero il 55% in meno rispetto al 2019) le perdite previste a seguito dell’emergenza da coronavirus.
«Le previsioni per il settore diventano sempre più nere di giorno in giorno e realisticamente la ripresa del traffico, dopo l’iniziale riapertura dei collegamenti interni nei singoli Paesi, potrà avvenire solo nell’ultimo trimestre dell’anno», ha detto il direttore generale e ceo della Iata, Alexandre de Juniac.
In attesa che l’emergenza finisca però, da Ginevra si pensa già alla fase 2. «Pensiamo che prima riapriranno i mercati domestici, poi ci dovrà essere una graduale riapertura a livello internazionale», ha aggiunto de Juniac. La ripresa però, avverta la Iata, dovrà essere coordinata a livello regionale.
Il ritorno dei voli, infatti, prevederà una serie di misure di sicurezza che cambieranno profondamente le abitudini precedenti. «Dovremo discutere misure per mantenere la distanza tra le persone negli aeroporti, nelle sale d’attesa, procedure d’imbarco e sbarco dei passeggeri nuove. Ci potranno essere dei posti in aereo inutilizzati per rispettare le distanze di sicurezza», ha concluso il manager.