Si profila un venerdì nero in tutta Italia per lo sciopero generale di 24 ore proclamato da Cub per il 21 aprile. Previsti disagi in molti settori come sanità e scuola, ma soprattutto nel trasporto aereo: in allerta molti viaggiatori che avevano deciso di volare approfittando del ponte del 25 aprile.
Quindi, dopo gli inconvenienti di venerdì 14 aprile, per i viaggiatori abituati a muoversi in treno – Trenitalia ha cancellato molti convogli – ora tocca al personale degli aeroporti: i più colpiti saranno gli scali milanesi di Malpensa e Linate e quelli di Fiumicino e Ciampino a Roma. La conferma arriva dal segretario nazionale Cub, Antonio Amoroso: «Quello del 21 aprile è uno sciopero che coinvolgerà principalmente il settore del trasporto aereo ma non è escluso che anche altri comparti possano aderire in ordine sparso». Lo stop riguarderà anche i dipendenti delle Autostrade: per loro lo sciopero inizierà alle 22 del 20 aprile e terminerà alle 22 del 21 aprile.
Intanto, in una nota ufficiale il Cub ha motivato così la mobilitazione, soprattutto in relazione al comparto aereo-aeroportuale-indotto: «La precarietà, il lavoro sottopagato, la cancellazione dei diritti, i tagli occupazionali, la liquidazione/smembramento delle grandi aziende, l’abuso degli ammortizzatori sociali, la riduzione delle tutele sulla salute e sicurezza, hanno trasformato in un girone dantesco il settore».
Il 3 maggio, invece, sciopero già annunciato di Air Dolomiti. Nella stessa giornata incrocerà le braccia per 4 ore anche il personale di Vueling.
Sul piede di guerra anche i lavoratori dell’handling aeroportuale. Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo hanno proclamato il primo sciopero nazionale del comparto per il prossimo 19 maggio, facendo intendere che si profila un’estate calda in assenza di risposte adeguate.
«Da oltre sei anni – rivendicano le sigle di settore – non si riesce a sottoscrivere il rinnovo contrattuale e la situazione è divenuta ormai inaccettabile. Il costo della vita è aumentato in modo vertiginoso negli ultimi anni, ma la situazione di questi lavoratori è rimasta immutata. Pertanto – sollecitano i sindacati – è necessario avviare con urgenza il confronto sul nuovo contratto, che preveda l’adeguamento dei salari in relazione al potere d’acquisto che sta subendo gli effetti dell’aumento dell’inflazione».
Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo fanno anche notare che «con il rinnovo in stallo, in assenza di un aumento economico congruo degli stipendi il comparto ha perso attrattività, rendendo molto difficoltoso il reperimento di nuovo personale. Situazione che puó mettere a rischio l’operatività del settore e la continuità dei servizi aeroportuali assicurati dai lavoratori dell’handling, soprattutto in vista dell’imminente stagione turistica».
Poi il vero e proprio ultimatum, che, se disatteso, rischia di far diventare ancora più bollente l’estate del trasporto aereo. «Il settore dell’handling – avvertono infatti i sindacati – ha bisogno di un rinnovo che restituisca dignità salariale, tutele e qualità della vita. Se le nostre istanze rimarranno ancora inascoltate, il trasporto aereo si troverà ad affrontare un’altra estate calda con inevitabili ripercussioni sul servizio all’utenza».
«I lavoratori del settore – concludono – si sono sacrificati durante il Covid, mettendo a rischio la loro salute e, nella fase di ripresa, hanno garantito con grande professionalità il buon funzionamento degli aeroporti italiani e la garanzia degli spostamenti ai cittadini, scongiurando il caos verificatosi invece in altri Paesi europei».