Una quarantena lunga due anni attende il trasporto aereo nel mondo. La previsione, di certo poco rosea, è la sintesi dello studio del Boston Consulting Group (Bcg) riportato dal quotidiano La Repubblica.
Nel report dedicato alle compagnie aeree, “tra le realtà più colpite dalla pandemia di Covid-19”, la società di consulenza prevede un primo rilancio già la prossima estate, purché vengano ultimate le vaccinazioni nel mondo e risultino efficaci i test rapidi effettuati prima del viaggio.
Ma se invece il rimbalzo fosse meno veloce e la distribuzione dei vaccini dovesse ritardare tra fine 2021 e inizio 2022, e quindi con una perdurante restrizione per gli spostamenti, la ripresa del settore non ci sarà prima del 2023.
C’è poi un altro scenario prevedibile, quello più nero per gli operatori del settore e anche del turismo, che ipotizza una distribuzione su larga scala dei vaccini più lenta e frammentaria; in questo malaugurato caso il volume dei viaggi aerei potrebbe tornare ai livelli pre-Covid non prima del 2025.
A conti fatti, la più rosea previsione degli analisti, dunque, non lascia adito a facili ottimismi: l’anno appena iniziato sarà all’insegna di un altalenante andamento del traffico aereo a seconda delle regioni del mondo, con l’unica certezza di poter salvaguardare soltanto i voli domestici.