by Andrea Lovelock | 18 Novembre 2020 7:00
Oltre 20 associazioni che rappresentano l’intero ecosistema dell’aviazione europea hanno annunciato la condivisione di un patto, un impegno congiunto a collaborare con i responsabili politici in un’operazione green per raggiungere “zero emissioni” entro il 2050. Si tratta di un accordo che permetterà all’aviazione europea di riprendersi in modo sostenibile e più resiliente nel periodo post Covid all’insegna del Green Deal fortemente voluto dall’Unione Europea. Tra le associazioni firmatarie ci sono tra le più importanti Airlines for Europe, Aci Eruope, ed Ectaa.
Nel programma globale di soccorso per ricostruire il settore aereo, tutti i principali attori dell’aviazione europea, sottolineano infatti l’importanza di ripristinare la fiducia del pubblico nel trasporto aereo, come priorità chiave e prerequisito urgente per garantire la ripresa. Inoltre, la relazione condivisa che annuncia questo patto sottolinea che mantenere la connettività, le competenze e l’occupazione e preservare il mercato interno europeo e la sua competitività è essenziale per garantire la ripresa dell’aviazione dal Cvid-19, migliorare la sua governance e rendere l’aviazione europea più resiliente agli shock futuri.
Con questo documento il settore dell’aviazione europea invita i responsabili politici europei e nazionali ad essere partner attivi nel raggiungimento di questi obiettivi , contribuendo così collettivamente all’attuazione del Green deal europeo. Nel documento firmato dalle venti associazioni si legge che “la pandemia sta avendo un profondo impatto sui lavoratori del settore dell’aviazione, con migliaia di posti di lavoro attualmente a rischio. La progettazione e l’attuazione della strategia di recupero dovrebbero quindi tenere conto delle esigenze di tutti i lavoratori dell’aviazione. Questi dovrebbero riflettersi pienamente nella dimensione sociale del patto dell’Ue per l’aviazione sostenibile”.
Il patto per la cosiddetta decarbonizzazione richiede un quadro legislativo dell’Ue per promuovere l’adozione, la produzione e la diffusione di carburanti sostenibili per l’aviazione (Saf); adeguati finanziamenti e investimenti per consentire l’accelerazione delle innovazioni aeronautiche a basse emissioni di carbonio, come l’elettrico e l’idrogeno; ed un programma di incentivi per il rinnovo delle flotte anche attraverso un cofinanziamento pubblico per la ricerca e l’innovazione nell’aviazione civile (Clean Aviation e SESAR).
Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Margrethe Vestager non ha nascosto le difficoltà del momento. «Il settore dell’aviazione è stato duramente colpito dall’epidemia di coronavirus. Da marzo abbiamo lavorato a stretto contatto con gli Stati membri nei loro sforzi per sostenere questo settore, che svolge un ruolo importante in termini di posti di lavoro e connettività. Il rapporto di settore di oggi fornisce importanti spunti di riflessione. Di certo la sostenibilità ambientale e il ruolo della digitalizzazione sono un prerequisito per la modernizzazione e la decarbonizzazione del sistema aereo dell’Ue. In questa situazione senza precedenti, continueremo la nostra stretta collaborazione con gli Stati membri e il settore dell’aviazione, per trovare soluzioni praticabili per mitigare l’impatto economico dell’epidemia di coronavirus, in linea con le regole dell’Ue ».
Gli ha fatto eco il Commissario per i Trasporti Adina Vălean che ha dichiarato: «Condivido le istanze del settore per ricostruire la fiducia dei passeggeri e per la ripresa di questo settore duramente colpito, che rimane fondamentale nella mobilità delle persone. Plaudo all’impegno a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2050 e alla proposta di creare un patto per la sostenibilità sociale. Ciò è pienamente in linea con le nostre ambizioni per la crescita futura dell’Ue».
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