by Redazione | 25 Novembre 2024 10:38
Italiani più digitalizzati e sensibili alla sostenibilità rispetto a un anno fa. È uno dei dati chiave del nuovo rapporto “Mobilità Sostenibile 2024”, illustrato dall’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, in occasione della Giornata Mondiale del Trasporto Sostenibile del 26 novembre. L’indagine analizza come la smart mobility stia trasformando la mobilità urbana e interurbana in Italia.
In sintesi, le emissioni dei trasporti continuano a crescere: più auto private e più merci su strada. Le soluzioni per decarbonizzare i trasporti ci sono, ma la sfida vera è ripensare completamente il modo in cui ci muoviamo nelle nostre città, superando la centralità̀ dell’automobile privata e potenziando i mezzi di mobilità sostenibile.
«La mobilità sostenibile non è solo una sfida tecnologica, ma una vera e propria trasformazione culturale – sottolinea Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale – La mobilità digitale rappresenta una risorsa cruciale per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e migliorare la qualità della vita nelle nostre città e Paesi. Tuttavia, il nostro rapporto evidenzia come, ancora oggi, il divario infrastrutturale penalizzi i piccoli centri urbani a vantaggio delle grandi città metropolitane. Serve uno sforzo congiunto per abbattere il digital divide e garantire un accesso uniforme a tutte le soluzioni tecnologiche, affinché ogni cittadino possa beneficiare delle opportunità offerte da una mobilità moderna, sostenibile ed efficiente».
Negli ultimi anni la percezione dell’importanza del digitale per la mobilità urbana ha mostrato alcuni cambiamenti significativi. Nel 2023 l’81% degli intervistati considerava le tecnologie digitali indispensabili per migliorare i trasporti urbani. Nel 2024 la percentuale è calata leggermente, attestandosi al 75% nei grandi centri e al 71% nei piccoli Comuni. Una lieve diminuzione che riflette un’attenzione crescente verso i limiti infrastrutturali, che influiscono sulla capacità di sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie.
Il divario tra nord e sud, così come tra grandi città e piccoli Comuni, continua a crescere, così pure le differenze culturali tra utenti digitalizzati e non. Nel 2023 il 73% di chi non utilizzava il digitale e non era attento alla sostenibilità riteneva che l’intelligenza artificiale potesse essere utile per la mobilità, contro l’89% dei cittadini digitalizzati e sensibili ai temi ambientali. Nel 2024 il divario si è ampliato ulteriormente, con un uso ancora più limitato delle tecnologie tra i meno digitalizzati, sottolineando la necessità di interventi specifici per colmare il gap culturale e tecnologico.
Nonostante la consapevolezza dell’importanza del digitale rimanga alta, alcuni settori, come quello della mobilità elettrica, mostrano una stagnazione nell’adozione. Nel 2023 e nel 2024 solo il 6% degli utenti utilizza regolarmente app dedicate alla localizzazione delle stazioni di ricarica. Per affrontare queste sfide è fondamentale che le istituzioni rafforzino le infrastrutture, promuovano campagne di sensibilizzazione e incentivino l’uso delle tecnologie smart, rendendole più accessibili a tutti.
Dal rapporto emerge che il 75% degli intervistati nei grandi centri urbani ritiene le tecnologie digitali indispensabili per migliorare la mobilità, un dato in linea con quello registrato nei piccoli centri (71%). Tuttavia, permane una resistenza legata all’adozione di strumenti digitali avanzati.
Nonostante una conoscenza diffusa, l’effettivo utilizzo di applicazioni per la mobilità sostenibile rimane comunque limitato. Ad esempio:
– Solo il 19% degli abitanti dei grandi centri utilizza app di carpooling almeno occasionalmente, contro l’11% dei piccoli centri.
– Il carsharing e il bikesharing sono adottati dal 24% dei cittadini residenti nei grandi centri, ma appena dal 13% della popolazione residente nei piccoli centri ne fa uso.
Le app di supporto alla mobilità elettrica, come quelle per localizzare le stazioni di ricarica, rimangono ancora poco utilizzate: solo il 6% degli intervistati nei grandi centri e il 2% nei piccoli dichiara di farne uso regolare. Tuttavia, cresce la consapevolezza sull’impatto ambientale delle auto ibride ed elettriche: il 65% nei grandi centri e il 56% nei piccoli è “abbastanza” o “molto d’accordo” che queste tecnologie possano abbattere costi e ridurre l’inquinamento.
L’indagine conferma che gli italiani più digitalizzati e più sensibili alla sostenibilità – i “Sostenibili Digitali” – sono anche i principali utilizzatori di strumenti digitali per la mobilità. Nei grandi centri il 64% di loro utilizza regolarmente app di navigazione satellitare, mentre nei piccoli centri la percentuale scende al 42%.
Tuttavia, l’adozione di tecnologie digitali non è esclusiva dei più sostenibili: anche coloro che non utilizzano il digitale ma che sono attenti alla sostenibilità, i cosiddetti “Sostenibili Analogici”, mostrano una propensione crescente verso le soluzioni digitali, sebbene in misura più limitata. Al contrario, i cittadini che non sono attenti alla sostenibilità mostrano una maggiore resistenza. Nei loro confronti c’è bisogno di attivare politiche pubbliche mirate, per aumentare il grado di consapevolezza verso il digitale, accompagnandoli verso un uso corretto e responsabile del digitale stesso.
Il 65% degli intervistati nei grandi centri e il 68% nei piccoli riconosce l’importanza dell’intelligenza artificiale e dei dati per migliorare la mobilità urbana, attraverso sistemi come lo smart parking. Tuttavia, solo il 13% dei cittadini residenti nei grandi centri e il 7% nei piccoli utilizza regolarmente questi strumenti, dimostrando che il potenziale tecnologico è ancora poco sfruttato.
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