Travel, appello di Paestum (Bmta): “Patto pubblico-privato per il rilancio”
Un forte patto tra pubblico e privato per gestire il difficilissimo capitolo del turismo post pandemia o si rischia grosso. È l’appello lanciato, con varie declinazioni dalle associazioni di categoria intervenute al forum che ha chiuso la 23ª edizione della Bmta di Paestum e dedicato al turismo del Sud e la sfida della competitività per le imprese.
«Continuiamo a essere in un momento critico per il settore a causa della quarta ondata della pandemia – ha detto a chiare lettere Marina Lalli, presidente Federturismo Confindustria – Non c’è il flusso individuale di viaggiatori e il miliardo e 300mila turisti nel mondo del 2019 rischia di rimanere memoria lontana. In questo quadro, almeno nel nostro Paese, dei tanti miliardi stanziati nel Pnrr la percentuale di quelli destinati al settore non è in proporzione al 13% del Pil rappresentato. E anche quando ci si fa notare che la quota delle risorse destinata alla cultura avvantaggerà anche il turismo, si dice una cosa parzialmente vera. In realtà può pesare di più la quota per le infrastrutture».
Criticità condivise da Renzo Iorio, past president di Confindustria Alberghi: «Lo sviluppo infrastrutturale certamente aiuterà, ma a mio avviso ciò che manca nel Piano è quale sia la visione per il turismo post pandemia: la leggibilità del piano pubblico in questo senso è necessaria anche per le imprese per poter operare coerentemente, anche in chiave degli investimenti eventualmente da intraprendere con il credito d’imposta».
Un cambio di passo diventa indispensabile anche per Costanzo Jannotti Pecci, vice presidente dell’Unione industriali di Napoli: «La pandemia ha fatto finalmente capire al governo quanto è importante il settore e quanto la sua sofferenza si riverbera in maniera pesante nella vita del Paese ma, cosa paradossale, il settore più colpito non ha trovato risposta adeguata nell’allocazione dei fondi. L’emergenza Covid ha messo in ginocchio tutti tranne la burocrazia e ora la lentezza e l’incertezza nella mobilità dei capitali disincentivano i grandi investitori. Le riforme sono più importanti delle risorse economiche e come imprenditori dovremmo chiedere di spingere su questo più che puntare il dito sui fondi destinati non sufficienti».
C’è chi poi, come Giancarlo Carriero, presidente Convention Bureau Napoli, si è soffermato sugli effetti nel turismo congressuale, tra i più colpiti dalla pandemia e ancora praticamente in stallo, mettendo in luce l’unico aspetto positivo scaturito dalla gravissima crisi, ovvero la sinergia tra pubblico e privati piuttosto raro nel Sud.
Mentre sulla risposta del sistema finanziario degli ultimi due anni è intervenuto Giuseppe Nargi, direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia Intesa Sanpaolo (partner ufficiale della Bmta): «Dai 16mila interventi di credito all’anno consueti si è passati nel 2020 a 64mila, liquidando 4 miliardi e mezzo. Bisognerà prevedere per le imprese del settore turismo un allungamento dei tempi per la restituzione dei debiti ed esortarle a essere brave nel catturare opportunità anche per contribuire a riqualificare il territorio con investimenti per il miglioramento della propria offerta».
E proprio a riconferma di quanto siano necessarie sinergie intorno a idee e progetti virtuosi per il turismo, la Bmta si è chiusa con la proposta dell’Aigu – Associazione Italiana Giovani per l’Unesco per il rilancio del territorio mediante il masterplan “Il Cilento in prospettiva. Per un modello nazionale di cultura del territorio”.
Nel corso della presentazione della proposta, Ludovica Grompone, Valentino Piccolo, Angela D’Angelo del Comitato Regione Campania Aigu hanno posto l’accento sull’importanza di “mettere in comunicazione i vari borghi, non solo dal punto di vista culturale ma anche infrastrutturale”, in modo che lo sviluppo delle diverse realtà territoriali sia contiguo e armonico.
Legittimamente soddisfatto per i riscontri della Bmta, nonostante il clima non certo disteso a causa della pandemia, il fondatore e direttore della Borsa Ugo Picarelli: «La splendida location del Tabacchificio Cafasso conferma l’affermazione della nostra manifestazione a cui viene riconosciuta la grande capacità di fare sistema e di sviluppare relazioni a favore non solo del territorio campano ma di tutte le destinazioni italiane ed estere. Al tempo stesso, il successo di affluenza, con 7mila visitatori, la qualitativa e numerosa partecipazione di addetti ai lavori che ha visto concretizzarsi la presenza a Paestum di ben 400 relatori, che hanno portato il loro contributo professionale, scientifico e imprenditoriale nei 100 incontri e conferenze, è la testimonianza dell’attenzione che tutto il mondo del turismo e dei beni culturali riserva a questa iniziativa che sempre più assume il ruolo di importante opportunità di promozione del turismo culturale, di valorizzazione del patrimonio culturale e, soprattutto, di buona pratica di dialogo interculturale».