Alberghi, agenzie di viaggi e automotive sono i tre settori che in Italia subiranno le perdite di fatturato più consistenti a causa di Covid-19 con una percentuale negativa che quest’anno andrà dal 35,5 al 68,8% rispetto al 2019. È la previsione dell’Industry Forecast elaborato dal Cerved (Gruppo milanese che opera come agenzia di informazioni commerciali) pochi giorni fa, nella quale sono stati ipotizzati lo scenario più ottimistico – con la fine dell’emergenza a maggio ed una perdita di fatturato dei vari settori di 270 miliardi di euro – e quello più pessimistico che sposta l’ipotesi dell’epilogo dell’emergenza a fine anno – con 6 mesi di fermo produttivo pressoché totale – e una perdita di fatturato di oltre 650 miliardi di euro.
Per gli analisti del Cerved la variabile sarà rappresentata soprattutto dalla reattività del tessuto produttivo del sistema Paese. Nel 2021 si prevede invece un rimbalzo, che riporterebbe i ricavi vicini e, in alcuni casi, al di sopra dei livelli del 2019.
Se la fine dell’emergenza, come tutti si augurano, dovesse avvenire il prossimo maggio, comunque, occorrerebbe attendere almeno 2 mesi per tornare alla normalità, il che significherebbe dover archiviare comunque buona parte della stagione estiva.
In termini assoluti, come si legge nel Rapporto Cerved, quasi la metà della perdita del 2020 sarebbe concentrata tra le imprese che hanno sede in Lombardia (-62 miliardi) e nel Lazio (-47 miliardi). In termini percentuali, la caduta sarebbe tuttavia più pesante per il Piemonte (-9,6%), perché penalizzato dalla specializzazione nella filiera dell’automotive.
Dal punto di vista settoriale, comunque, gli impatti sarebbero molto diversificati nell’economia: la previsione è di una perdita consistente tra gli alberghi, le agenzie di viaggi, le strutture ricettive extra alberghiere, i trasporti aerei, l’organizzazione di eventi, i concessionari auto, che vedrebbero una riduzione di oltre un quarto dei propri ricavi. Nel caso di durata prolungata dell’emergenza, la caduta dei ricavi per le imprese nell’anno in corso sarebbe pari al 17,8%.
Nel 2021 il Cerved prevede un rimbalzo, con un aumento dei ricavi del 17,5%, insufficiente però a recuperare i livelli del 2019 e con un’ulteriore perdita di 172 miliardi rispetto allo scenario tendenziale.
In assoluto, comunque, il settore più penalizzato, in entrambe le ipotesi, sarebbe quello turistico-alberghiero: le strutture ricettive perderebbero tre quarti dei propri ricavi, le agenzie di viaggi e strutture extra-alberghiere quasi due terzi, ed i trasporti (in particolare quello aereo e crocieristico) oltre la metà del proprio fatturato.