Travelport, storia d’amore tra gli italiani e i loro smartphone

10 Novembre 13:54 2017 Stampa questo articolo

Per favore non chiamateci più gds. In casa Travelport l’era del puro e semplice global distribution system è finita da un pezzo e adesso l’attenzione è tutta puntata sullo sviluppo di prodotti e servizi, app comprese, che seguono la logica del B2B4C. «Siamo una Travel Commerce Platform a tutti gli effetti, e rispetto ai nostri competitor ci siamo specializzati nella ricerca di soluzioni che vanno al di là della semplice biglietteria aerea e servizi It», dice Damiano Sabatino, vp & managing director Southern Europe and South Africa di Travelport.

Primo fra tutti questi servizi, lo sviluppo del protocollo Ndc di Iata (Travelport è già stato certificato per i livelli 1 e 2, e agli inizi del 2018 lo sarà anche per il vello 3, il più alto), ma anche la soluzione per la distribuzione Rich Content Branding con oltre 200 compagnie attive e anche tutta la parte legata all’ospitalità. «Dietro i colossi mondiali della vendita online di alberghi, al quarto posto in classifica ci siamo proprio noi», sottolinea.

Intanto, una ricerca globale effettuata su 11mila viaggiatori in 19 Paesi analizza l’uso di strumenti digitali nelle fasi di pianificazione, prenotazione e esperienza del viaggio. Tra i risultati più sorprendenti della survey, c’è sicuramente il fatto che l’Italia spicca come il Paese con i viaggiatori più dipendenti dagli strumenti digitali in Europa. Ben il 48%, infatti, tende a cercare e prenotare un viaggio tramite smartphone, mentre addirittura il 69% dice che le carte d’imbarco elettroniche rendono il viaggio più semplice, contro una media globale del 70%.

«Con 39 milioni di utenti smartphone in Italia, i risultati della Ricerca sul Viaggiatore Globale mostrano considerevoli opportunità per le aziende del settore dei viaggi di interagire digitalmente con i viaggiatori italiani, che sono i primi in Europa per l’utilizzo della ricerca vocale e fra i recensori più entusiasti. Qualunque sia la ragione per l’utilizzo del digitale da parte dei viaggiatori italiani, fornire strumenti e contenuti pertinenti al momento giusto non è più un accessorio, ma un metodo essenziale per raggiungere e soddisfare il viaggiatore moderno dal momento della ricerca al momento del ritorno dal viaggio», ha concluso Sabatino.

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Giorgio Maggi
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