by Redazione | 27 Novembre 2018 7:00
Si conta in migliaia di miliardi il giro d’affari che il business travel realizzerà entro il 2023. A dirlo è un recente report di Allied Market Research, che parla di una crescita media del 4,1% da qui ad allora, fino a raggiungere un turnover complessivo di 1,7 trilioni di dollari (un’analoga previsione, questa volta realizzata da Global Business Travel Association, parla di una cifra simile per il 2022).
Tra i driver di questa crescita, un posto di primo piano l’avrà il boom a livello planetario di tutto ciò che riguarda il segmento “food and lodging”, che già oggi rappresenta circa la metà del mercato. Il motivo? Diventeranno sempre più importanti le spese legate all’accomodation, anche grazie all’espansione di fenomeni come Airbnb e allo sviluppo di nuove tipologie di hotel pensate dalle grandi catene alberghiere per i millennial.
Attenzione poi alle opportunità per i viaggi d’affari che scaturiranno dagli investimenti in infrastrutture, così come dall’adozione di tecnologie sempre più complesse.
Ma il secondo driver in ordine di importanza riguarderà l’universo del bleisure: «La possibilità di prolungare la propria trasferta di lavoro, ed estendere il viaggio, rappresenta una potenziale opportunità per tutti i provider del business travel, che potranno includere nei propri prodotti anche quelli relativi alle attività ricreative», si legge nel report.
Occhi puntati, infine, sull’area Asia-Pacfico e in particolare sulla Cina. Sarà da quelle parti che grazie al miglioramento degli standard di vita, all’aumento del reddito e allo sviluppo della travel industry in generale, i viaggi di lavoro cresceranno a un ritmo sconosciuto al resto del mondo.
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