Virgin, treni ad alta velocità in Europa: i piani di Sir Branson

Virgin, treni ad alta velocità in Europa: i piani di Sir Branson
15 Gennaio 14:04 2025 Stampa questo articolo

Mettere fine al monopolio di Eurostar nella Manica. È l’obiettivo del Gruppo Virgin – stando a quanto riportano fonti di stampa estere – perché dopo il trasporto aereo e le crociere il prossimo passo di Sir Richard Branson è l’approdo nell’Alta Velocità europea: già finalizzato un’ordine di 12 treni veloci. Tra i possibili pretendenti al collegamento tra Londra e il continente europeo anche la startup Evolyn, supportata dalla famiglia spagnola Cosmen, principale investitore di National Express.

Secondo Euronews, il valore della commessa di Virgin sarà superiore a 500 milioni di sterline, pari a 595,20 milioni di euro. Selezionati finora due fornitori ferroviari, mentre si valutano offerte da aziende come Hitachi, Alstom, Talgo e Siemens. L’accordo dovrebbe essere siglato entro il primo trimestre dell’anno.

Per quanto riguarda i finanziamenti di cui necessita il progetto, dovrebbero aggirarsi sui 1,19 miliardi di euro, quasi 1 miliardo di sterline. «Creare un nuovo operatore attraverso la Manica è un’impresa enorme – ha sottolineato un portavoce del Gruppo Virgin – ma il momento è maturo per il cambiamento. Pensiamo che Virgin sia il marchio giusto per segnalare una nuova era nei viaggi attraverso la Manica, data la sua esperienza pluripremiata nel settore ferroviario e track record per le industrie in fase di risanamento».

«È troppo presto – ha osservato ancora – per confermare ulteriori dettagli. Per ora, il nostro obiettivo è portare la concorrenza sulla rotta, che andrà a beneficio di tutti i passeggeri a lungo termine. Richiedere l’accesso al deposito di Temple Mills, l’unica struttura nel Regno Unito attualmente collegata a HS1 (l’operatore del tunnel sotto la Manica, che gestisce la linea Av), è il logico passo successivo nel processo. Stiamo parlando con Eurostar sull’accesso e non vediamo l’ora di raggiungere un accordo». 

Inattesa che l’Office of Rail and Road (Orr) del Regno Unito si esprima sul fatto se il Paese disponga o meno della capacità di manutenzione necessaria per estendere le operazioni del tunnel sotto la Manica, ecco la posizione di Eurostar, ripresa dal Telegraph: “Il problema essenziale che dobbiamo affrontare non è che Eurostar cerchi di limitare l’accesso, ma il fatto che c’è già spazio limitato disponibile a St Pancras e Temple Mills per soddisfare le ambizioni di crescita di tutti. Abbiamo scritto al nuovo governo, chiedendo il sostegno nella creazione di un quadro che consenta a tutti gli operatori, incluso Eurostar, di investire a condizioni di parità nell’ulteriore espansione della rete“.

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