Probabilmente non lo sanno i Coldplay di essere stati involontari testimonial del Frecciarossa. Succede quando, sollecitato dal management sul palco, in platea un operatore internazionale, Mike Fuller, amministratore delegato del partner Italian Rail, racconta come sia riuscito a farli salire a bordo: è risaputo che Chris Martin e la sua band siano dei puristi del green, e allora «è stato facile convincerli perché anche loro sanno che il Frecciarossa è il modo di viaggiare più sostenibile».
Un super spot, direbbero in tv, che ben si inserisce nell’atmosfera di celebrativo storytelling andato in scena ieri, a Milano, nel Museo della Scienza e della Tecnologia intitolato a Leonardo da Vinci, per l’evento Frecciarossa and Friends. L’obiettivo era riunire e ringraziare collaboratori, partner, ambassador: tante le stelle sfilate sul palco, dai medagliati olimpici come Andy Diaz e Nicolò Martinenghi, a ricordare il “medal moment” firmato Frecciarossa a Casa Italia durante Parigi 2024, ad Alex del Piero e Bobo Vieri, per sottolineare la rinnovata partnership con Sky Sport, fino ad arrivare allo spettacolo, con Lillo che si conquista il palco e racconta che “il treno mi fa famiglia” a Fiorella Mannoia e Noemi che chiedono l’app per le distratte che sbagliano i treni.
Ma la serata vuole soprattutto rilanciare le ambizioni dell’alta velocità italiana, che solo italiana non vuole più restare.
«Vogliamo diventare la metropolitana d’Europa», dice l’ad di Trenitalia, Luigi Corradi, e la dichiarazione di intenti è chiara. Ha ambizioni sempre più internazionali il gruppo sul fronte dell’Alta Velocità, a partire dal convoglio presentato qualche settimana fa, il nuovo Etr 1000 di seconda generazione, progettato con Itachi e firmato Giugiaro nel design, “un orgoglio tutto italiano – commenta il management – che farà il suo debutto nel nostro Paese a settembre 2025».
Ma lo sguardo è soprattutto Oltralpe: «Il Frecciarossa c’è, utilizziamolo», è l’appello di Pietro Diamantini, direttore business Av, che per dimostrare quanto sia strategica la “Flèche Rouge”, come la chiamano i cugini francesi, ha voluto con sé in questa serata-evento la persona a capo delle operazioni francesi, Marco Caposciutti, presidente Trenitalia France, che annuncia quello che il mercato vuole certamente sentire da un po’: «Prevediamo a marzo la riapertura della linea Milano-Parigi, ma lo vogliamo fare con un rilancio, con delle novità che coinvolgeranno in primis i nostri partner, le agenzie, per realizzare davvero quella connessione europea che richiede anche l’Ue. Frecciarossa in Francia è una realtà, ma abbiamo bisogno dei nostri partner, delle agenzie e delle imprese, per fidelizzare i clienti e crescere ancora».
«Attualmente le aziende con cui abbiamo accordi in Italia sono 50mila – sottolinea Serafino Lo Piano, responsabile sales Av Trenitalia – e 12mila le agenzie di viaggi nostrane ed estere. E do anche un terzo numero: nel 2023 sono stati 18 milioni i biglietti venduti nel mercato internazionale. Il nostro ruolo è orientare i clienti».
Lo sguardo dunque è oltre i confini. «Andare in Francia ha significato anche per osservare cosa fanno gli altri, imparare, avere uno scambio. Ora il sogno è andare oltre», ribadisce Corradi, che però ci tiene anche a sottolineare la solidità dell’azienda: «La sostenibilità diventerà una leva importante anche a livello commerciale, ma la solidità deve essere anche economica. Noi siamo un’azienda di Stato ma andiamo avanti sulle nostre gambe, non riceviamo nulla (velata frecciatina alle compagnie aeree?, ndr)».
Anche se, commenta l’ad a margine con i giornalisti, l’attenzione maggiore rimane sull’Italia. «Ma è un treno progettato anche per l’estero, lo stiamo vedendo in Francia ma anche in Spagna. Abbiamo investito risorse ed energie per realizzare questa che è un’evoluzione del Frecciarossa 1000, migliorandolo seguendo gli spunti e i commenti raccolti negli anni dai clienti. Ci saranno dei miglioramenti molto importanti e un focus sulla sostenibilità, con il 97% dei materiali riciclabili e una riduzione dei consumi».
«Il Pnrr – conclude Corradi – ha dato impulso agli investimenti sulle infrastrutture. Ci sono tanti lavori in corso attualmente perché dobbiamo terminare delle opere entro metà 2026 e questo permetterà di dare stabilità maggiore al servizio e raggiungere a velocità superiori posti dove oggi non si riesce ad arrivare a 200-250 km/h».