Trimestre in rosso per l’Aeroporto di Bologna, ma proseguono gli investimenti

18 Maggio 09:55 2021 Stampa questo articolo

La crisi Covid ha inevitabilmente inciso sui dati operativi ed economici dell’Aeroporto di Bologna, che ha chiuso il primo trimestre del 2021 con un calo dell’84,9% dei passeggeri (a quota 210.617), rispetto al primo trimestre dell’anno precedente ed un -63,8% nei ricavi totali rispetto al primo trimestre 2020. Il calo dei movimenti, pari a 3.760, è stato del 71,8%. Il traffico domestico ha registrato una performance sostanzialmente migliore (-69,9%), rispetto alla componente internazionale (-89,0%). Anche economicamente lo scalo bolognese subisce un risultato netto consolidato negativo per 6,3 milioni di euro rispetto all’utile di 619 mila euro dei primi tre mesi del 2020. Sono i dati resi noti nel corso del  Consiglio di Amministrazione di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna S.p.A.

«La prima trimestrale del 2021 – ha commentato Nazareno Ventola, amministratore delegato e direttore generale –  mostra in maniera evidente gli effetti che la pandemia ha avuto e sta avendo tuttora sull’intero settore. Nonostante questo, continuiamo, da oltre un anno, a mantenere in circostanze eccezionali operativo il nostro scalo in maniera efficiente e sicura, garantendo la connettività della nostra catchment area di riferimento e assicurando un importante servizio pubblico ed economico al nostro territorio e all’intero Paese. Ciò è stato possibile grazie ad una gestione economico-finanziaria virtuosa negli anni, che ha permesso al Gruppo di affrontare questa fase critica con una struttura patrimoniale e finanziaria solida ed equilibrata. In assenza, ad oggi, di un supporto tangibile da parte delle istituzioni, siamo stati comunque in grado di realizzare investimenti di manutenzione e sviluppo come anche in sostenibilità ambientale, guardando con fiducia alla futura fase di ripartenza. A riguardo, riteniamo essenziale il progressivo rafforzamento delle campagne vaccinali, in Italia come nel mondo, ed auspichiamo che, anche grazie all’entrata in vigore di sistemi integrati e certificati a livello internazionale come il Digital Green Certificate europeo, si possa tornare a viaggiare ed esplorare le meraviglie dell’Italia e del mondo».

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