Trimestre in rosso per l’Aeroporto di Bologna, ma proseguono gli investimenti
La crisi Covid ha inevitabilmente inciso sui dati operativi ed economici dell’Aeroporto di Bologna, che ha chiuso il primo trimestre del 2021 con un calo dell’84,9% dei passeggeri (a quota 210.617), rispetto al primo trimestre dell’anno precedente ed un -63,8% nei ricavi totali rispetto al primo trimestre 2020. Il calo dei movimenti, pari a 3.760, è stato del 71,8%. Il traffico domestico ha registrato una performance sostanzialmente migliore (-69,9%), rispetto alla componente internazionale (-89,0%). Anche economicamente lo scalo bolognese subisce un risultato netto consolidato negativo per 6,3 milioni di euro rispetto all’utile di 619 mila euro dei primi tre mesi del 2020. Sono i dati resi noti nel corso del Consiglio di Amministrazione di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna S.p.A.
«La prima trimestrale del 2021 – ha commentato Nazareno Ventola, amministratore delegato e direttore generale – mostra in maniera evidente gli effetti che la pandemia ha avuto e sta avendo tuttora sull’intero settore. Nonostante questo, continuiamo, da oltre un anno, a mantenere in circostanze eccezionali operativo il nostro scalo in maniera efficiente e sicura, garantendo la connettività della nostra catchment area di riferimento e assicurando un importante servizio pubblico ed economico al nostro territorio e all’intero Paese. Ciò è stato possibile grazie ad una gestione economico-finanziaria virtuosa negli anni, che ha permesso al Gruppo di affrontare questa fase critica con una struttura patrimoniale e finanziaria solida ed equilibrata. In assenza, ad oggi, di un supporto tangibile da parte delle istituzioni, siamo stati comunque in grado di realizzare investimenti di manutenzione e sviluppo come anche in sostenibilità ambientale, guardando con fiducia alla futura fase di ripartenza. A riguardo, riteniamo essenziale il progressivo rafforzamento delle campagne vaccinali, in Italia come nel mondo, ed auspichiamo che, anche grazie all’entrata in vigore di sistemi integrati e certificati a livello internazionale come il Digital Green Certificate europeo, si possa tornare a viaggiare ed esplorare le meraviglie dell’Italia e del mondo».