Ora che il rebranding è concluso si capisce che la forza di Tui Italia sta in un’anima che racchiude una realtà italiana come I Viaggi del Turchese e la forza di un operatore internazionale e strutturato come Tui. Un cambiamento, ora realtà, che hanno compreso per prime le agenzie di viaggi e subito dopo il pubblico, e che ha visto non solo l’implementazione del commerciale ma anche l’inizio delle vendite pacchetti attraverso la piattaforma Tui.it.
Come ha raccontato a L’Agenzia di Viaggi, il direttore commerciale Tui Italia, Quirino Falessi.
Il rebranding ha creato confusione nelle adv? Come hanno vissuto questa fase?
«No. Hanno capito che I Viaggi del Turchese rimane come srl di rappresentanza legale nel nostro Paese e di proprietà 100% di Tui. Sanno bene che il Turchese come tutti gli altri marchi che esistevano sotto Tui sono stati ribrandizzati sotto l’unico cappello Tui. Abbiamo comunicato il cambiamento per tempo e per tanti mesi quindi non ci sono stati intoppi. Quando è arrivato in agenzia il catalogo con il logo Tui era chiaro già per tutti che dentro c’era I Viaggi del Turchese. Del resto era dal 2001 che il Turchese faceva parte di Gruppi internazionali e dal 2007 era passato sotto l’egida della Tui, quindi non si è creato nessun equivoco, anzi ne siamo usciti rafforzati».
In che modo?
«Sicuramente con questo marchio le aspettative sono aumentate ma abbiamo continuato a lavorare come sempre sul rapporto qualità-prezzo e su varie formule, meccanismi imparati in tanti anni di esperienza con i charter sui quali bisogna stare attenti a ricercare un’occupazione abbastanza alta. Di fatto il rebranding ha allargato la fascia di utenza ma ha anche incrementato la nostra offerta di alloggi permettendoci di mirare anche a un altro tipo di clientela, non più solo chi guarda al budget, ma anche chi ha uno sguardo più ampio sul viaggio».
Una delle prime richieste di Tui a Tui Italia era di intensificare le vendite sul centro-sud. A che punto siete?
«Abbiamo implementato il commerciale. Da ottobre abbiamo 10 agenti su tutto il territorio nazionale, figure specifiche per il centro sud e cerchiamo di intensificare su quelle aree: stiamo avendo dei primi risultati ma c’è molto lavoro da fare. Abbiamo partenze con i charter da Roma e Napoli. E contiamo di sfruttare al meglio la piattaforma Tui.it che, con un portfolio recentemente arrivato a contare 175mila alberghi in tutto il mondo e la possibilità di formulare pacchetti volo più hotel o solo hotel, rappresenta per Tui Italia una maggior opportunità di penetrazione sul mercato domestico. Al momento stiamo anche lavorando a collaborazioni ad hoc per la piattaforma, nello specifico con low cost aeree come Ryanair e easyJet, in modo da poter mettere a disposizione anche del mercato italiano tutta la forza contrattualistica di un grosso operatore internazionale».
Parlando di programmazione, da poco avete inserito gli Usa come new entry?
«In realtà il lungo raggio è un po’ tutta una novità per noi che siamo sempre stati identificati con i viaggi di media percorrenza, ma proprio per questo siamo soddisfatti per i buoni riscontri che ha avuto la nostra proposta sugli States, che offriamo sia in versione pacchetto dinamico che tradizionale».
Come vanno allora le vendite dell’Egitto?
«Gestiamo con risultato lo Shoni Bay di Marsa Alam: una struttura che ci fa registrare un buon incremento».
Avete puntato molto anche su Ibizia e Capo Verde. Quali risultati ci sono?
«Le Baleari non hanno bisogno di grandi spinte per essere vendute mentre Capo Verde si può considerare una nuova destinazione, e sebbene non siano molti gli operatori a programmarla, ci aspettavamo qualcosa in più in questo momento dell’anno. Comunque non demordiamo perché siamo convinti che possa essere una meta alternativa alle Canarie».
Quali sono invece le destinazioni che state vendendo meglio per l’estate?
Di sicuro Spagna e Grecia. Per ora i numeri sono in linea con le aspettative ma per tirare le somme dovremmo aspettare l’autunno.
Che obiettivo vi prefiggete per la prossima stagione?
«Supportare con efficacia una serie di azioni di marketing studiate e dedicate alla parte B2B della piattaforma Tui.it. Ad aprile quando siamo partiti abbiamo cercato di farla conoscere al meglio agli operatori in modo che potessero già metterla alla prova con la stagione estiva. Ora con l’autunno possiamo tornare a focalizzarci su questo strumento con tutta l’attenzione che merita. Il Gruppo ha grosse aspettative sul progetto».