by Giorgio Maggi | 15 Maggio 2020 7:19
«Una Tui differente, in un mercato differente». Anche se le strutture del più importante Gruppo turistico europeo situate in Germania e nelle principali destinazioni del vecchio continente (Spagna in testa) sono pronte per la riapertura, la pandemia di coronavirus rischia di costare caro a Tui Group, che potrebbe arrivare a licenziare fino a 8.000 posti di lavoro nelle prossime settimane.
«La stagione inizia in ritardo, ma potrebbe durare più a lungo. Per il 2020 reinventeremo il concetto di vacanza: nuove destinazioni, nuove stagioni per i viaggi, offerte locali, più digitalizzazione», ha spiegato l’amministratore delegato Fritz Joussen. Di certo, non è però ancora possibile stabilire la velocità di ripresa del mercato. Pertanto, ha proseguito il manager, «l’azienda dovrà essere più “snella” e investire meno capitale per far fronte a una situazione in cui la liquidita’ potrebbe non risultare sufficiente».
Nel trimestre concluso al 31 marzo, il Gruppo tedesco ha registrato una perdita netta di 763,6 milioni di euro, a fronte dei 203,8 milioni di euro di un anno prima. Il fatturato ha invece registrato una contrazione da 3,1 a 2,79 miliardi di dollari, mentre la perdita rettificata ha mostrato un incremento da 242,1 a 680,9 milioni di euro. Come si ricorderà, Tui Group ha incassato nelle scorse settimane un prestito da 1,8 miliardi di euro garantito dallo Stato tedesco come forma di sostegno.
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