Le compagnie aeree continuano a vedere rosso. È stato un terzo trimestre da dimenticare per Delta Air Lines, che ha fatto registrare un forte calo di utili del 26%, a causa del crash tecnologico globale dello scorso luglio, che ha provocato migliaia di cancellazioni di voli: a conti fatti, nell’ultimo periodo contabilmente monitorato, la compagnia ha fatto segnare guadagni per 971 milioni di dollari, rispetto agli 1,31 miliardi di dollari dell’anno precedente.
A pesare sul bilancio trimestrale di Delta il costo del lavoro e le tasse di atterraggio negli aeroporti che hanno inciso molto di più rispetto al recente passato, anche se il fatturato è comunque cresciuto.
In relazione al crash tecnologico, Delta ha comunicato di aver avviato un’azione legale contro CrowdStrike e Microsoft per l’interruzione di luglio, costata qualcosa come 500 milioni di dollari, coinvolgendo 1,3 milioni di passeggeri, con le inevitabili conseguenze di contenziosi che potrebbero far scaturire risarcimenti milionari.
A far luce nell’intera vicenda è intervenuto anche il Dipartimento dei trasporti Usa, che cercherà di capire perché Delta non sia stata in grado di riprendersi con la stessa rapidità di altre aerolinee dal grave inconveniente tecnologico.
Resta positivo, invece, il versante della Borsa: dall’inizio dell’anno a oggi Delta ha registrato un aumento del 27% con risultati e performance migliori di altre compagnie aeree statunitensi.
Se Delta riflette e studia la risalita, anche le altre compagnie non possono dormire sugli allori, anzi. In estate – complici tariffe più basse, passeggeri in aumento e meno ricavi – hanno scoperto di aver perso appeal, fatta eccezione per easyJet, ancora più in auge dopo aver rilevato gli slot a Linate dopo l’affaire Ita-Lufthansa. Già a maggio, però, Moody’s aveva previsto una ripresa con il freno a mano per i vettori europei, stimando, per il 2024, 11,4 miliardi di euro di ricavi, inferiori agli 11,6 miliardi del 2023.
Lufthansa – pur fresca di matrimonio con Ita Airways – ha chiuso il primo semestre con un utile consolidato quasi dimezzato: 469 milioni di euro, rispetto agli 881 milioni dei primi sei mesi del 2023. Nuvoloni anche su Ryanair nella prima parte del 2024 sotto il profilo degli utili: –360 milioni, un calo netto rispetto ai 663 milioni del 2023.