Turespaña, Ceballos: «È l’anno della riscossa»

by Andrea Lovelock | 17 Febbraio 2023 7:00

Sostenibilità, cultura, enogastronomia e destagionalizzazione: sono alcune declinazioni del ritorno al futuro turistico della Spagna, che punta a consolidarsi sul mercato italiano che si conferma sul podio dell’incoming. Come ci spiega Gonzalo Ceballos Watling, direttore dell’Ente spagnolo del turismo di Roma, «con oltre 4 milioni di arrivi nel 2022 abbiamo recuperato più dell’86% dei flussi che avevamo registrato nel 2019, ultimo anno prima della pandemia. E con una spesa complessiva di 3,5 miliardi di euro, il bacino di traffico italiano è il terzo mercato più importante del nostro incoming dopo la Gran Bretagna e la Germania».

«E il dato più confortante è che, a parte i primi due mesi dello scorso anno che sono stati piuttosto fiacchi, da marzo e aprile abbiamo riscontrato un buon recupero di traffico in tutti i mesi di spalla al periodo di picco estivo. Un segnale di buon auspicio per la nostra strategia – aggiunge Ceballos – Che intende contrastare l’overtourism dei mesi estivi, con una destagionalizzazione che punta a spalmare nei mesi primaverili e autunnali, un flusso di turisti comunque importante, potendo contare su un favorevole fattore climatico. E per raggiungere questo obiettivo abbiamo già sensibilizzato le varie municipalità e regioni spagnole a organizzare meglio le agende delle visite nelle città, in modo da scaglionare meglio i turisti nell’arco delle giornate».

Uno sforzo organizzativo che si accompagna al tema della sostenibilità, come Ceballos evidenzia: «La nostra promozione mira anche a sensibilizzare sia gli operatori e residenti locali che i nostri turisti-ospiti a un maggior rispetto dell’ambiente. Per fare questo occorre educare tutti coloro che sono coinvolti nel turismo ed enfatizzare un comportamento responsabile durante i soggiorni, come ad esempio un uso ponderato dell’acqua negli alberghi, un minor spreco nell’alimentazione. Il turista deve contribuire a rispettare i luoghi che visita e la natura che lo circonda: si tratta di un nuovo approccio al turismo attivo che può generare benefici per tutti».

C’è poi il prodotto Spagna che quest’anno punta molto sulla cultura, in particolare sugli anniversari di artisti come Picasso, per i 50 anni della sua morte, con ben 16 mostre allestite in varie parti del Paese, Sorolla, El Greco e Goya; sull’enogastronomia e sulla scoperta dell’entroterra spagnolo, come illustra Ceballos: «Quest’anno siamo molto concentrati sull’arte e sui luoghi che i nostri grandi artisti hanno frequentato, dalla Malaga di Picasso a Valencia di Joaquin Sorolla di cui ricorre il centenario dalla morte, passando per Goya che sarà protagonista di una grande mostra al Palazzo Reale di Milano, dove da ottobre di quest’anno fino al febbraio 2024 si terrà anche l’esposizione dedicata a El Greco; non a caso abbiamo scelto lo slogan dipingendo il mondo perché ci saranno esposizioni importanti a Roma, Napoli, Milano e Firenze e vogliamo cogliere questa opportunità per legare a questi eventi espositivi un messaggio promozionale sulla Spagna molto forte. Ad esempio a Roma, al Gianicolo, da marzo ci sarà un’esposizione gratuita dedicata a Sorolla. È poi nostra intenzione proseguire anche nei prossimi anni lungo questo percorso promozionale, magari lanciando operazioni come “ballando il mondo” o “scolpendo il mondo”, per far conoscere tanti artisti spagnoli e di conseguenza anche tante altre città spagnole meno conosciute al pubblico italiano».

Riguardo infine ai rapporti con la distribuzione turistica Ceballos conferma anche per il 2023 le iniziative sulla formazione: «Continueremo a coinvolgere operatori e agenti di viaggi nel nostro Programma Specialist, con webinar mirati sia online che in presenza ed eventi anche promozionali che mireranno ad aumentare l’appeal degli stessi nostri partner per la destinazione Spagna. Quest’anno, inoltre, potremo contare su un significativo potenziamento della connettività aerea lungo la rotta Italia-Spagna».

«Il governo spagnolo ha messo a disposizione per il settore turistico 3,8 miliardi di euro del nostro Pnrr; risorse che verranno prevalentemente sfruttate per riqualificare le infrastrutture, la mobilità interna, i nostri siti Unesco, per potenziare anche la rete dell’ospitalità locale e per implementare il business di taluni segmenti quali il Mice e il turismo lento come i nostri numerosi Cammini, da Santiago di Campostela a quello della Murcia e di Carlo I», conclude il direttore dell’Ente.

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