Tripla piroetta del travel mondiale nel primo trimestre di quest’anno. Una ripartenza massiccia, stimolata dalla rimozione delle restrizioni anti Covid, certificata nell’ultimo Unwto World Tourism Barometer. Vediamo i dati: da gennaio a marzo 2022 il turismo internazionale ha registrato un incremento del 182% su base annua con un totale di 117 milioni di arrivi rispetto ai 41 milioni del primo trimestre 2021. Circa 76 milioni di viaggiatori in più nel mondo, di cui la gran parte (47 milioni) si è mossa a marzo, mese in cui una dopo l’altra le frontiere internazionali hanno cominciato a tornare libere.
In generale, il livello del travel resta del 61% al di sotto del pre Covid, ma questo è solo l’inizio della rinascita turistica: secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, che fa capo all’Onu, “la graduale ripresa dovrebbe continuare per tutto il 2022 con un numero maggiore di destinazioni che allenterà o revocherà le restrizioni di viaggio, scatenando la domanda repressa”.
Intanto, al 2 giugno, già 45 destinazioni (di cui 31 in Europa) risultano senza più paletti anti Covid. Uno scenario che si fa positivo, dove però intervengono nuove incognite: “Un contesto economico difficile, unito all’offensiva militare della Federazione Russa in Ucraina, rappresenta un rischio al ribasso per la ripresa in corso del turismo internazionale”, sottolinea l’Unwto.
La guerra, aggiunge l’organizzazione, “sembra aver avuto finora un impatto diretto limitato sui risultati complessivi, sebbene stia compromettendo i viaggi nell’Est Europa. Tuttavia, il conflitto sta avendo importanti ripercussioni economiche a livello globale, esacerbando i prezzi del petrolio già elevati e l’inflazione generale e interrompendo le catene di approvvigionamento internazionali, il ché si traduce in maggiori costi di trasporto e alloggio per il settore turistico”.
In tutti i modi, osservando i numeri, a guidare la crescita sono senza dubbio Europa e Americhe. Nel trimestre sotto osservazione, il vecchio continente ha accolto un numero di arrivi internazionali quasi quattro volte superiore (+280%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con risultati guidati da una forte domanda intrarregionale.
Negli stessi tre mesi, oltreoceano, gli arrivi sono più che raddoppiati (+117%). Tuttavia, sia in Europa che nelle Americhe in numeri sono rimasti rispettivamente del 43% e del 46% al di sotto dei livelli pre pandemia (2019).
Anche il Medio Oriente (+132%) e l’Africa (+96%) hanno registrato una forte crescita nel primo trimestre del 2022 rispetto al 2021, ma gli arrivi sono rimasti rispettivamente del 59% e del 61% sotto i livelli pre Covid.
A rilento, com’è facile immaginare, Asia e Pacifico, dove in molti Paesi le restrizioni sono tuttora in vigore. Qui l’aumento è stato del 64% rispetto al 2021, ma i numeri sono rimasti ben al di sotto del 2019 (-93%).
Guardando invece alle sottoregioni, i tassi di ripresa più rapidi sono quelli di Caraibi e Mediterraneo del sud: qui, in generale, il turismo si è attestato al 75% del pre emergenza, con alcune destinazioni che hanno raggiunto o superato il 2019.
Sul fronte dei ricavi, il Barometro Unwto evidenzia come nel 2021 sia stato perso 1 miliardo di dollari da turismo internazionale, cifra che va ad aggiungersi al miliardo di dollari perso nel primo anno della pandemia.
I ricavi totali delle esportazioni dal turismo (comprese le entrate per il trasporto di passeggeri) si sono fermate a quota 713 miliardi di dollari nel 2021, con solo il +4% rispetto al 2020 e -61% in confronto al 2019. Ma anche qui c’è un fattore incoraggiante: la spesa media per viaggio è in aumento, passa infatti dai mille dollari del 2019 ai 1.400 dollari dello scorso anno.
Cresce, nel contempo, la fiducia nel travel. Secondo l’ultimo sondaggio degli esperti dell’Unwto, la stragrande maggioranza dei professionisti del turismo (83%) vede prospettive migliori per il 2022 rispetto al 2021, a condizione che il virus resti contenuto e le destinazioni continuino ad allentare o revocare le restrizioni di viaggio.
Tuttavia, “la chiusura in corso di alcuni importanti mercati in uscita, principalmente in Asia e nel Pacifico, nonché l’incertezza derivante dal conflitto Russia-Ucraina, potrebbero ritardare l’effettiva ripresa del travel”.
Un numero maggiore di esperti (48%), poi, vede ora un potenziale ritorno degli arrivi internazionali ai livelli pre Covid nel 2023 (la percentuale era del 32% a gennaio). L’Unwto, di fatto, ha rivisto le sue prospettive in positivo per effetto dei risultati migliori del previsto ottenuti nel primo trimestre del 2022.