by Andrea Lovelock | 20 Settembre 2023 12:59
Mentre i leader del settore volano a Riyadh per festeggiare l’Unwto World Tourism Day (il prossimo 27 settembre), l’industria dei viaggi e turismo, legata a filo doppio al mondo della finanza, si lecca le ferite ancora profonde della pandemia perché le cosiddette attività di “transazione”, ovvero partnership, joint venture, aggregazioni e scambio di azioni che caratterizzano l’attività finanziaria nel comparto, hanno segnato una vistosa battuta d’arresto. Secondo quanto certificato dalla società di ricerche GlobalData, il settore dei viaggi e del turismo ha infatti registrato un notevole calo delle attività di deal nel periodo gennaio-agosto 2023, pari al -36,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Questa contrazione ha interessato vari tipi di operazioni, tra cui fusioni e acquisizioni private equity e finanziamenti di rischio, a causa delle crescenti incertezze economiche in varie regioni del mondo e delle forti tensioni geopolitiche legate a conflitti che giocano sempre un ruolo significativo nell’influenzare iniziative finanziarie tra società. Nel dettaglio, il database in possesso di GlobalData ha segnalato che nel periodo gennaio-agosto 2023, in questo comparto ci sono state circa 480 offerte, rispetto alle 750 certificate nello stesso periodo del 2022.
Gli analisti addebitano gran parte di questa scarsa attività di operazioni finanziarie a tre specifici fattori, quali l’aumento dei tassi d’interesse, i crescenti timori di recessione mondiale e l’instabilità geopolitica in molti Paesi del mondo.
A rendere così eclatante questo calo di transazioni nel turismo è stato un vistoso decremento verificatosi in mercati-chiave come gli Stati Uniti (-47%), il Regno Unito (-45%), l’Australia (-21%), il Giappone (-62%). Anche i grandi mercati emergenti come Cina e India hanno accusato il colpo, ma il loro indietreggiamento risulta meno significativo, ovvero intorno al -6%.
Per GlobalData, comunque, la versatilità e dinamicità di questo settore, rispetto ad altri, lascia presupporre che non appena si stabilizzerà la situazione geopolitica e diminuiranno le incertezze legate anche al rischio-recessione, le partnership e gli scambi azionari tra i grandi Gruppi immobiliari legati all’hôtellerie, nel tour operating e in generale nel mondo dei servizi legati ai viaggi (vedi ad esempio compagnie aeree) riprenderanno a ritmi importanti e si potrebbe ipotizzare già nel 2024 una inversione di tendenza.
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