Turismo e salute, le Terme dell’Emilia Romagna fanno rete
Natalia Cascio
Lo sapevate che nelle acque delle terme di Fratta Terme Bertinoro e Bagno di Romagna gli astronauti degli enti spaziali russo ed europeo – dopo la permanenza nello spazio– recuperano il tono muscolare e la calcificazione ossea con il 50% del tempo in meno?
E se le acque termali sono così efficaci in situazioni tanto delicate come lo stato fisico degli astronauti, a maggior ragione lo sono per noi, comuni mortali, che però possiamo averne bisogno per tanti motivi, da quelli estetici e del benessere alle cure per tante patologie reumatiche, respiratorie, ginecologiche, vascolari, otorino, dermatologiche, urinarie e gastriche. Un progetto speciale è in atto, poi, per effettuare corsi in acqua per il trattamento della tanto diffusa fibromialgia, malattia reumatica invalidante che si esprime con forti dolori cronici, diffusi e in crescenza, e con uno stato depressivo.
Le 24 strutture termali dell’Emilia Romagna, ognuna con peculiarità molto specifiche e collocate tutte in strutture alberghiere di alta qualità, sono state presentate agli operatori e alla stampa il 14 novembre a Roma all’Hotel Ritz e nei prossimi giorni lo saranno anche a Torino e Milano, dal presidente del Consorzio del Circuito termale dell’Emilia Romagna, architetto Lino Gilioli: «È importante far conoscere l’offerta e le opportunità territoriali dell’Emilia Romagna, regione dove salute, benessere e turismo trovano un punto d’incontro proprio nelle terme. I numeri parlano chiaro: 274.020 gli arrivi nelle strutture nel 2018, con una forza lavoro diretta di 2210 elementi e un indotto di 11.490 occupati per circa 580 milioni di euro di indotto economico. Numeri importanti che ci invitano a migliorare sempre più e a diffondere la cultura delle terme, un’usanza antica che oggi affianca con efficacia la medicina e la fisioterapia».
«Il Consorzio – aggiunge Gianmarco Rossi, qui in veste di rappresentante del Circuito termale dell’Emilia Romagna – è un valore aggiunto inestimabile, è la prova che l’unione fa la forza. Abbiamo iniziato questa avventura nel 1996, non abbiamo mai avuto disaccordi e siamo sempre cresciuti. Non è facile mettere d’accordo ventiquattro teste, eppure noi lavoriamo come una grande famiglia, e questo ci permette di offrire servizi di altissima qualità».
Altro componente del consiglio direttivo del Coter è Gianmarco Lanzoni: «Il Consorzio ha il grande pregio di valorizzare il prodotto e questo anche grazie alla serietà posta da tutti i consorziati nell’espletare la propria attività, nell’assoluto rispetto delle normative sanitarie, dando lavoro a specialisti del settore, dagli osteopati agli estetisti, dai medici ai fisioterapisti, tutto sotto il controllo ufficiale della Regione. Perfino le acque e i fanghi vengono testati dalle quattro alle sei volte all’anno dall’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Le Terme dell’Emilia Romagna sono fruibili sia privatamente che attraverso il Servizio Sanitario Nazionale.