Turismo ed eventi: fronte comune e lettera a Conte

Turismo ed eventi: fronte comune e lettera a Conte
26 Maggio 15:34 2020 Stampa questo articolo

L’industria degli eventi e quella del turismo organizzato sollecitano, ancora una volta, il governo. L’obiettivo è quello di far sentire la voce di un settore che in Italia racchiude 13 mila aziende in grado di generare 20 miliardi di fatturato e 80mila addetti diretti, oltre a un indotto da 85 miliardi di euro e 650mila posti di lavoro. 

Tutta l’economia italiana sta vivendo una situazione drammatica per via del coronavirus, ma mentre per altri settori qualcosa è tornato a muoversi l’indotto degli eventi e del turismo organizzato rimane tra i più penalizzati, dimenticati anche dal decreto Rilancio. Ecco perché dopo la campagna #Italialive e il Manifesto per il turismo italiano, Alleanza Cooperative Italiane, Associazione Internazionale Interpreti di Conferenza, Associazione Nazionale Banqueting e Catering; Astoi, Convention Bureau Italia, Fto, Meeting Professionals Internationals, Association of Destination Management Executives Int., Club degli Eventi e della Live Communication, Federcongressi&eventi, Icca Italian Committe e Society for Incentive Travel Excellence hanno scritto al presidente Giuseppe Conte, al ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, e al ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, lanciando il loro grido di allarme e chiedendo fondamentali misure a sostegno del settore.

Di seguito le richieste inoltrate. A partire dal discorso ammortizzatori sociali: per le caratteristiche peculiari del settore è necessario prevedere una copertura totale e in continuità per tutte le forme previste (Fis- Gig-Cigo) fino al 31 ottobre 2020, e a settembre valutare la situazione per eventuali misure aggiuntive di sostegno all’occupazione. E ancora: difesa dei patrimoni delle imprese, credito di imposta, contributi a fondo perduto e rafforzamento patrimoniale delle imprese.

Nello specifico del turismo, #Italialive e il Manifesto per il turismo italiano chiedono un fondo per il turismo organizzato e degli eventi e una revisione del tax credit vacanze.

«Negli ultimi due mesi con l’iniziativa del Manifesto per il turismo italiano abbiamo acceso un faro sul settore e suscitato un dibattito raccogliendo, ad oggi, quasi 70mila firme. Abbiamo interloquito con la politica a livello trasversale e, in primis, con il ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, con l’obiettivo di creare consapevolezza nel governo sulla drammaticità della situazione, indicando, al contempo, le misure al sostegno. Uno sforzo che però non ha ottenuto l’effetto auspicato. Le misure economiche del dl Rilancio, attualmente previste per il settore turismo, sono insufficienti e sostanzialmente inefficaci. Si stimano perdite non inferiori a 15 miliardi di euro», ha dichiarato Franco Gattinoni, vicepresidente di Fto e a capo di Gattinoni Mondo di Vacanze.

«Con rammarico prendiamo atto che con il decreto Rilancio il governo e il Mibact attestano che il turismo organizzato e degli eventi non è un asset strategico per il Paese, mostrando l’assenza di una visione atta a garantire, con apposite misure di sostegno, la sopravvivenza di decine di migliaia di imprese e dei loro occupati – conclude il portavoce dei rapporti istituzionali di #Italialive e presidente di Federcongressi&eventi, Alessandra Albarelli – Stando così le cose, a partire dal mese di giugno assisteremo a una perdita inevitabile dell’occupazione fino all’80% dei 730mila occupati complessivi del comparto».

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore