Turismo enogastronomico, i 10 trend da tenere d’occhio
È online il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano. «Si tratta di un settore cuore pulsante di un viaggio che non si limita più a un luogo, ma abbraccia storie, identità e innovazione. Il 2025 sarà l’anno in cui tradizione e tecnologia dialogheranno per creare esperienze sempre più immersive e sostenibili. Gli operatori non dovranno solo adattarsi, ma diventare protagonisti di un cambiamento che sta trasformando il modo in cui viviamo e raccontiamo il territorio», afferma Roberta Garibaldi, docente all’Università degli studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.
Giunto alla settimana edizione e con il supporto di Visit Emilia e Valdichiana Living, il patrocinio di Federturismo, Fondazione Qualivita, Iter Vitis Les Chemins de la vigne en Europe, e la collaborazione dell’Università di Bergamo – Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere, Economics Living Lab e TheFork, il Rapporto raccoglie i 10 trend del turismo enogastronomico del 2025.
1.ESPERIENZA DA VIVERE IN OGNI VIAGGIO
Per i turisti europei, il cibo è ormai stabilmente fra le esperienze più desiderate insieme a natura e cultura. Nel breve periodo (ottobre 2024 – marzo 2025), queste proposte pesano rispettivamente per il 15,3%, 16,6% e 14,7% nelle intenzioni dei cittadini del continente. L’enogastronomia è ormai una commodity che arricchisce ogni tipologia di viaggio.
2. METE MINORI E DESTINAZIONI RURALI, E POCHI SOCIAL
Una survey globale condotta da Expedia indica che il 63% dei rispondenti ha intenzione di visitare queste destinazioni nel corso dei viaggi del 2025, l’indagine annuale della piattaforma Booking conferma l’alto interesse verso queste località e il 44% degli intervistati dichiara di non voler taggare questi luoghi sui social media per evitare fenomeni di overtourism.
3. ENOTURISMO MULTIPRODOTTO E MULTISENSORIALE
L’enoturismo è in una fase di transizione e trasformazione. Sta emergendo un nuovo modo di fare enoturismo. A degustazioni e visite – che rimangono le proposte più popolari – si affiancano attività che associano la scoperta del vino con l’opportunità di vivere i luoghi in modo coinvolgente, con un alto gradimento anche per tour, itinerari ed eventi tematici.
4. IPERPERSONALIZZAZIONE
I viaggiatori di oggi non si identificano più con le classiche motivazioni di viaggio, ma cercano esperienze multifunzionali che uniscano diversi stimoli. Questa evoluzione rende indispensabile un ripensamento delle strategie di segmentazione, spostandosi da criteri anagrafici tradizionali verso cluster comportamentali basati su esigenze, desideri e abitudini.
5. VIVERE GLI EVENTI
Gli eventi stagionali o culturali legati al territorio, i fenomeni naturali spettacolari come l’aurora boreale, stanno diventando catalizzatori di flussi turistici. Il turismo enogastronomico può integrare e reinterpretare questo approccio, offrendo esperienze uniche che abbinano la scoperta della natura con la valorizzazione del cibo locale. Dalla ricerca del tartufo alla fioritura dei ciliegi, dalla raccolta delle olive alla vendemmia, gli eventi stagionali motivano il viaggio, cosi come festival e sagre.
6. LA FORZA DEI SOCIAL E DELLE SERIE TV
I social media hanno profondamente modificato le dinamiche del processo di acquisto e consumo, in particolare della GenZ che predilige Instagram (70,2%), TikTok (48,9%) e YouTube (38,3%); i Millenial, invece, preferiscono Facebook, per le generazioni precedenti i social pesano meno, affiancandosi a riviste e guide specializzate. I social media contengono una pluralità di consigli e recensioni e in questo mare magnum gli influencer vengono percepiti come fonti affidabili. Inoltre, serie televisive e produzioni cinematografiche si confermano fonti ispirazionali di viaggio innescando il cosiddetto set-jetting.
7. COSTRUIRE IL VIAGGIO CON L’AI
L’intelligenza artificiale sta trasformando la capacità di personalizzare le esperienze turistiche, utilizzando algoritmi per analizzare le preferenze individuali dei viaggiatori. Questo permette alle piattaforme turistiche di suggerire itinerari enogastronomici su misura, adattando le proposte ai gusti personali, alle restrizioni dietetiche e ai budget.
8.ENOGASTRONOMIA VALORE AGGIUNTO DELLA RICETTIVITÀ
L’evoluzione del food & beverage nell’ospitalità è testimoniata dai numeri. Se nei primi anni 2000 questo servizio era visto come mero costo operativo, oggi il 40% degli alberghi nel nostro Paese dispone di un ristorante interno. Questa voce mediamente genera circa il 28% del fatturato totale dell’albergo, generando un valore economico complessivo stimato di 3,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda il fine dining, 158 ristoranti stellati Michelin (il 40% del totale) sono ospitati all’interno di strutture alberghiere. Puntare sul food & beverage offre opportunità di branding, permette di diversificare le entrate attraverso eventi e catering e migliora la percezione dell’hotel. Questa crescente attenzione per il mondo del food & beverage sta trasformando i ristoranti ospitati negli alberghi in veri e propri ambasciatori del territorio, con una crescente attenzione verso l’utilizzo di ingredienti locali e approcci eco-friendly, ma anche nel connubio tra cibo e benessere con la nascita dei longevity restaurant.
9. IL PAESAGGIO RITROVATO
Il 59,3% dei turisti coinvolti nella nostra indagine ha indicato il “godimento del paesaggi rurali”come una primaria motivazione dei viaggi realizzati negli ultimi 3 anni, e il 55,3% ha indicato il paesaggio come un forte elemento di interesse nella realizzazione di viaggi futuri. E questo mentre in Italia l’abbandono rurale e delle attività agricole rappresenta una delle principali minacce, compromettendo equilibri costruiti nel tempo grazie al lavoro e alla presenza di agricoltori, allevatori e pastori.
10. SE IL CIBO UNISCE
La gastrodiplomazia si fonda sull’idea che il cibo sia una lingua universale, capace di superare le barriere linguistiche, culturali e politiche. Nei momenti di crisi, il cibo può essere utilizzato per ricordare che, nonostante le divisioni, esistono elementi comuni che uniscono i popoli.