by Redazione | 17 Giugno 2022 11:15
Sebbene il turismo sia ora in ripresa, il turismo organizzato paga ancora lo scotto delle perdite registrate nel primo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019. A fare i conti ci pensa Fto Confcommercio, secondo cui da gennaio a marzo il fatturato di agenzie di viaggi e tour operator si è fermato a 800 milioni euro, con un calo del -64%, gli occupati sono stati invece il 18% in meno rispetto a tre anni fa (meno di 33mila contro gli oltre 40mila del pre Covid). Dimezzata la biglietteria aerea, mentre le presenze alberghiere internazionali si sono ridotte di un terzo (-34%) nei primi quattro mesi del 2022.
«Queste cifre – commenta il direttore Gabriele Milani – sono ancora fortemente condizionate dalle restrizioni ai viaggi internazionali, tolte solo a marzo, ma rendono bene l’idea di come sia più difficile per il nostro comparto uscire rapidamente da uno scenario di crisi che ha sommato alla pandemia la guerra e le tensioni geopolitiche. Purtroppo, abbiamo bisogno di tempo e programmazione, il nostro non è un settore nel quale basta girare una chiave per ripartire appieno».
In ogni caso, informa, «è finalmente in crescita il dato puntuale di maggio, rispetto allo stesso mese del 2019, con la biglietteria aerea al +2%. Ciò ci consente di guardare con fiducia alla stagione estiva, malgrado le incognite legate al conflitto e al caro prezzi».
«Stiamo anche vivendo una fase di revenge travel – aggiunge Milani – In molti si muovono adesso per recuperare il tempo perduto, per esempio sui viaggi di nozze, per cui stiamo ripescando il pregresso. Bisognerà, però, vedere cosa rimarrà in prospettiva di questo brusco e fisiologico rimbalzo verso l’alto. Inoltre, rispetto al 2019 le pratiche di viaggio sono molto più complesse: bisogna verificare di volta in volta le prescrizioni in termini di sicurezza dei vari Paesi, c’è più incertezza sui piani di volo. Ecco che il professionista del viaggio offre competenze e know how ancora più preziosi, oggi, per il viaggiatore. Tuttavia, il tempo-pratica si allunga e dunque aumentano i costi degli operatori».
In conclusione, il direttore di Fto sottolinea: «La prima parte del 2022 lascia intendere che il turismo organizzato sta ripartendo, ma proprio adesso non possono mancare aiuti e sostegni ben calibrati, perché questi due anni di crisi sono stati davvero durissimi, come testimoniato dai dati su fatturato e addetti».
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