Turismo in tempo di guerra, la scelta dell’Ucraina
Una reazione alla crisi economica e alla guerra, una provocazione, un’azione di marketing controcorrente o una visione positiva di futuro. L’Ucraina, dopo oltre cinque mesi di conflitto, prova a puntare su uno dei settori maggiormente colpiti: il turismo.
Visit Ukraine, la principale piattaforma turistica del Paese, ha da poco lanciato pacchetti turistici online acquistabili già da ora e spendibili nel 2023.
«Lo abbiamo fatto perché da circa due mesi siamo visitati da oltre 1 milione e 300mila persone al mese di ogni parte del mondo – spiega Anton Taranenko, ceo del portale di promozione turistica – Solo a giugno, la nostra piattaforma è stata raggiunta tra gli altri da oltre 70mila tedeschi, quasi 25mila italiani. oltre 30mila americani e 23mila inglesi. Abbiamo capito che l’Ucraina incuriosisce e ha un forte potenziale di attrazione turistica. Visitare l’Ucraina oggi non significa solo scoprire bellissime città, ma anche seguire le orme dei combattenti, vedere come i centri abitati si stanno riprendendo dagli orrori, guardare negli occhi la gente la cui vita non sarà più quella di prima».
Il target è sicuramente quello di viaggiatori “estremi”, che vogliono andare sul campo e conoscere città e luoghi colpiti dalle bombe.
«C’è un crescente interesse verso il nostro Paese in guerra da parte di visitatori noti e anche comuni cittadini di paesi esteri – dice Mikhailo Nepran, primo vice presidente della Camera di commercio nazionale – Sperimentare la fuga in un rifugio in seguito a un allarme anti aereo, stuzzica la fantasia di tanti a cui piacciono questi viaggi a rischio».
Tra i pacchetti proposti, spicca “Brave cities” (“città coraggiose”) che prevede un tour a Kiev, un passaggio a Bucha ed Irpin, Kamianets e Podilsky, il tour nell’Odessa, il private tour a Mezhyhirya nella residenza dell’ex presidente Viktor Yanokovych. «Abbiamo in elenco 10 città. Tour in territori come quello di Kherson, Chernihiv, Mariupol e Nikolaiv si comprano adesso, per l’anno prossimo. Prevediamo di vendere un migliaio di tour; al momento abbiamo pronti 150 pacchetti. Due persone hanno già comprato quelli dedicati alle città appena liberate dell’area di Kiev, anche se saranno utilizzabili solo il prossimo anno. Visitare l’Ucraina oggi non significa solo scoprire bellissime città, ma anche seguire le orme dei difensori, vedere come i centri abitati si stanno riprendendo dagli orrori, guardare negli occhi la gente la cui vita non sarà più quella di prima. Ampio spazio è dedicato nel nostro sito agli allarmi delle sirene. Siamo abituati a far prestare grande attenzione alle modalità di sicurezza. Abbiamo acquisito esperienza già grazie al turismo a Chernobyl, molto rischioso e per il quale era indispensabile rispettare le regole», aggiunge Taranenko.
Altri pacchetti come “Relax” a Liviv o il Family tour nei Carpazi appaiono in netto contrasto con quella che oggi è la situazione vissuta dal Paese.
L’Ucraina sta tentando con queste iniziative di tamponare le perdite turistiche dovute alla guerra, vicine al 100%.
Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali
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