C’è una forma nuova di turismo che sta prendendo sempre più piede anche in Italia. È il turismo industriale, ovvero quello che riguarda la visita, la scoperta di siti e strutture legate al mondo delle attività produttive umane, un viaggio tra luoghi di lavoro e di produzione che ci porta a scoprire la storia di grandi personaggi, grandi imprese e intere comunità produttive.
Sono già più di 5,8 milioni gli italiani, prevalentemente giovani, che negli ultimi 4 anni hanno visitato almeno una volta un museo d’impresa, un archivio storico aziendale, o un sito archeologico industriale.
Di turismo industriale, del binomio impresa-cultura, di come preservare e far conoscere i patrimoni industriali del nostro Paese, si è parlato alla seconda edizione della Conferenza internazionale sul turismo industriale di Ivrea.
Due giorni di confronto, organizzati da da Federturismo, Confindustria Canavese e il Gruppo turismo, cultura e sport, che hanno visto alternarsi sul palco prestigiosi ospiti sul tema del turismo industriale. L’evento ha visto anche la collaborazione dell’Associazione archivio storico Olivetti, di Confindustria Piemonte e dell’Unione industriale di Torino.
Sottolinea Renzo Iorio, vice presidente vicario di Federturismo Confindustria: «Il turismo industriale oltre che rivestire un ruolo cruciale in chiave di mitigazione dell’overtourism, è uno straordinario sostegno a una consapevolezza più diffusa del valore della cultura d’impresa, del legame inscindibile tra creazione sostenibile di valore e crescita sociale ed economica del territorio su cui incidono, o hanno inciso, le singole realtà industriali. Fare turismo industriale significa riscoprire le imprese, i prodotti, le competenze produttive e la visione degli imprenditori e comprendere meglio i territori dove le aziende si sono sviluppate».
I territori che ospitano, o ospitavano un tempo, fabbriche simbolo della storia industriale italiana, come Ivrea con la Olivetti, raccontano un’Italia intraprendente, operosa, che va fatta conoscere anche alle nuove generazioni.
«Il turismo oggi è una importante leva di sviluppo e può contribuire alla crescita economica di un territorio. Quando si tratta di turismo industriale permette anche di valorizzare e mettere in risalto le peculiarità produttive e la storia economica di un’area diventando elemento unico e distintivo di una località, come nel caso di Ivrea con la Olivetti, che ha lasciato nell’area un segno chiaro e indelebile. Abbiamo voluto spalmare la conferenza su due giorni proprio per consentire ai partecipanti non soltanto di ascoltare le preziose testimonianze dei tanti relatori che hanno voluto condividere con noi questo importante convegno, ma anche per permettere loro di andare alla scoperta di ciò che possono offrire il Canavese e i territori a esso vicini e apprezzare un angolo del Piemonte ancora poco conosciuto, ma che merita di essere scoperto, apprezzato e valorizzato». Questo il pensiero di Gaetano Di Tondo, presidente del Gruppo turismo, cultura e sport di Confindustria Canavese.