Turismo invernale, così la pandemia ha travolto le mete alpine

Turismo invernale, così la pandemia ha travolto le mete alpine
05 Maggio 12:01 2022 Stampa questo articolo

Stagione sciistica più lunga del solito, con impianti aperti anche fino a giugno e con le restrizioni per i viaggi all’estero che hanno supportato la crescita delle destinazioni domestiche; e mentre i Paesi dell’arco alpino sono andati in difficoltà, Romania, Usa e Russia (prima del conflitto con l’Ucraina, ndr) sono state le destinazioni più gettonate degli ultimi due anni. Sono questi i trend più di rilievo emersi dalla Mountain Planet International Exhibition di Grenoble, fiera di settore che ha presentato i dati della stagione 2020/2021 del turismo sciistico e di montagna.

Secondo il report, inoltre, al momento ci sono 68 Paesi nel mondo che offrono aree all’aperto ricoperte di neve equipaggiate per lo scii, che includono circa 2.000 impianti sciistici, numero che però esclude destinazioni più piccole che si stanno ancora sviluppando in destinazioni emergenti come l’est Europa e la Cina.

Nonostante, quindi, le rigide restrizioni e i lockdown abbiano interessato solo 6 dei 68 Paesi con strutture sciistiche, la chiusura degli impianti nelle mete alpine ha avuto un enorme impatto sul numero di visitatori. Infatti, la stagione precedente, 2019/20, era stata considerata come la peggiore del millennio attuale, con 319,5 milioni di visite a livello mondiale, ma i lockdown nei Paesi che affacciano sulle Alpi hanno ulteriormente abbassato il numero a 201,2 milioni nel 2020/21.

Quest’ultimo non è l’unico aspetto ad aver subito cambiamenti: anche il ranking mondiale del mercato sciistico ha registrato capovolgimenti notevoli, con Cina al secondo posto per numero di presenze nel 2021, preceduta dagli Stati Uniti e seguita da Giappone e Svizzera, mentre stati come Austria, Francia e Italia, che hanno storicamente occupato quei posti, sono rimasti fuori dai giochi.

L’industria è comunque rimasta concentrata sull’offrire straordinarie esperienze agli sciatori e continuerà a farlo anche nel futuro, con la speranza che le Olimpiadi invernali del 2022 abbiano aiutato non solo il business della Cina, ma anche l’industria a livello mondiale. Se Romania e Russia, inoltre, hanno registrato il numero di presenze più alto; gli Stati Uniti sono tornati a livelli di presenza dell’inizio del secolo, con circa 1 milione di nuovi turisti.

La Mountain Planet, fiera leader mondiale per l’industria e lo sviluppo del turismo di montagna, è un punto di riferimento per i trend del mercato e un importante luogo di incontro per l’intero ecosistema mondiale della montagna, che accoglie ogni anno circa 23.000 professionisti del campo provenienti da 70 Paesi.

 

 

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Paola Patierno
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