Turismo invernale, scatta l’operazione “montagna destinazione sicura”
Misure ad hoc per comunicare sui mercati nazionali ed esteri il concetto di “destinazione sicura” legato all’offerta sciistica italiana. È la strategia delineata da Daniele D’Amario, coordinatore della commissione Politiche per il Turismo della Conferenza delle Regioni e assessore della regione Abruzzo: «Stabilizzare l’attività sciistica nella stagione in corso, garantire il rispetto dei protocolli Covid-19, realizzare misure per una comunicazione ispirata al concetto di “destinazione sicura”, migliorare l’offerta della destinazione sciistica con esperienze integrative che possono coinvolgere altre filiere turistiche, dall’enogastronomia alla cultura e al benessere».
Linee di indirizzo condivise da Valentina Corrado, assessore al Turismo della Regione Lazio, Manlio Messina, assessore al Turismo della Regione Sicilia e Jean-Pierre Guichardaz, assessore al Turismo della Regione Valle d’Aosta nel corso di una riunione in streaming.
«Dalle imprese – ha spiegato D’Amario che ha illustrato alla commissione un documento della Conferenza delle Regioni – arrivano poi sollecitazioni urgenti per un pacchetto fiscale specifico dedicato alle aziende operanti nei territori montani, per il sostegno agli investimenti per la creazione di nuova imprenditoria e per lo sviluppo e la riqualificazione dell’esistente, per collegare anche i contratti di lavoro stagionale alla regolamentazione del reddito di cittadinanza, per un sistema di premialità a favore dei lavoratori stagionali, per strutturare con il mondo scolastico un processo preventivo di assolvimento agli obblighi di formazione obbligatoria, per una leva fiscale tra crediti d’imposta, Imu ecc… per i datori di lavoro che garantiscono alloggio ai propri collaboratori, e per favorire infine lo sviluppo della residenzialità in montagna».
Inoltre il coordinatore ha aggiunto: «È evidente l’impatto devastante causato dalla pandemia su un comparto importante dell’economia italiana, messo in ginocchio nonostante le abbondanti nevicate registrate sull’arco alpino e sulle altre aree montane interessate dal turismo invernale, che sviluppa un terzo del suo fatturato tra i mesi di dicembre e gennaio. Per questo bisogna definire e organizzare nella maniera migliore possibile il concetto di “montagna destinazione sicura”, anche per le successive azioni di comunicazione. Ma soprattutto è necessario andare avanti e guardare oltre. Dobbiamo ricominciare dall’anno zero post pandemia, perché una serie di dinamiche sociali, culturali ed economiche improvvisamente mutate a causa dell’emergenza, non torneranno a essere come prima ma evolveranno ancora nel prossimo quinquennio. Possiamo evidenziare alcune direttrici: smart working e turismo, nuovi spazi ed esperienze sostenibili, azioni per evitare il rischio di sovraffollamento turistico, interventi per nuove forme di ospitalità, investimenti per le nuove tecnologie, sostenibilità ambientale e contrasto ai cambiamenti climatici, evoluzione data driven, identificazione di mercati e target diversi che presuppongono approcci diversificati.»
Nel documento della Conferenza delle Regioni viene evidenziata la necessità di intervenire sulla sicurezza degli impianti a fune e il loro rinnovamento al fine di migliorare l’offerta turistica e sostenere nei fatti le azioni di promo-commercializzazione sopra citati, anche rifinanziando la Legge 24 dicembre 2003, n. 363 “Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo”.
Tutti interventi necessari perché, come ha concluso D’Amario, «gli impatti del Covid sul turismo hanno probabilmente accelerato ed evidenziato alcune criticità del modello di sviluppo conosciuto fino a ora in tema di sostenibilità ambientale, con particolare riferimento ai cambiamenti climatici, sociale, considerando il delicato rapporto tra turisti e comunità ospitante, ma soprattutto economica, basti pensare alla forte dipendenza delle imprese turistiche dalle agenzie di viaggi on line e dai portali turistici e dalla sola leva del prezzo».