Turismo nautico, +10% di ricavi per le società di charter
Continua, senza soste, la crescita del turismo nautico in Italia. Nel 2024, stando alle stime degli operatori, le società di charter nautico dovrebbero segnare un +10% rispetto al 2023 grazie soprattutto al numero di settimane vendute. Lo spartiacque fra passato e presente è stato l’era Covid, quando il settore registrò le prime impennate in termini di presenze e fatturato. Da allora, i ricavi delle società di charter hanno iniziato ad aumentare sensibilmente di anno in anno.
Il turismo nautico dà un apporto importante al Pil italiano: ha un indotto di 28 miliardi di euro e dà lavoro a più di 100mila addetti.
Secondo l’analisi della società di charter Spartivento Group, nel largo campo “outdoor”, fra cui spiccano i camper, la spesa del turista che va per mare è il doppio rispetto agli altri, tirando fuori dal portafoglio circa 146 euro al giorno contro gli 85 dei vacanzieri “outdoor”.
Il turismo nautico in Italia fa gola soprattutto agli stranieri (67%) e in particolar modo a tedeschi (18%) e polacchi (13%). Numeri che hanno caratterizzato la stagione nautica 2023 della Spartivento e che, secondo le previsioni della stessa società, dovrebbero essere confermati anche in questi mesi. Nel 2024 la società ha già portato in vacanza oltre 16.000 persone con la sua flotta di oltre 130 imbarcazioni tra catamarani e barche a vela.
«Se volessimo dar ragione agli analisti, il turismo nautico dovrebbe continuare a crescere nei prossimi dieci anni a un ritmo di +3,8% a stagione, ovvero un bel +43% al 2034 – sottolinea Stefano Pizzi, ceo & founder Spartivento Group – Previsioni assolutamente incoraggianti e che in prima persona sto vivendo con i servizi charter da noi offerti in Italia. Per colmare il gap con gli altri Paesi del Mediterraneo sarà necessario adeguare l’offerta alla domanda soprattutto per quanto riguarda le voci hospitality, porti e servizi accessori perché l’Italia è ancora un passo indietro. C’è molto da fare e io, in prima persona, sono pronto a fare la mia parte per la crescita di un settore chiave per l’Italia che, abbiamo letto in questi giorni, porta fatturato, lavoro e valorizzazione del patrimonio artistico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico».