Turismo nautico, Santanchè: «C’è un gap da colmare»

Turismo nautico, Santanchè: «C’è un gap da colmare»
17 Dicembre 13:40 2024 Stampa questo articolo

Al Salone Nautico Internazionale di Roma, il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha esposto i traguardi raggiunti dal governo per il settore, sottolineando però le necessità da realizzare per il comparto della media e piccola nautica”.

«C’è un gap che dobbiamo colmare – ha dichiarato – Possiamo veramente sviluppare molto di più il turismo nautico e bisogna fare più porti. Sviluppare i servizi da terra, e, anche, la formazione del personale che ci lavora. Dobbiamo guardare con speranza al futuro sapendo che abbiamo ancora tanto da fare. In questa Nazione c’è ancora tanto da fare per sviluppare il turismo nautico e il turismo in generale».

Parole che lasciano ben sperare, soprattutto dopo l’analisi dell’economista Gianni Lepre che ha evidenziato un mancato indotto economico dettato da una carenza di servizi in favore del turismo nautico da diporto; e un mancato introito di circa 500 milioni all’anno a causa di assenza di servizi per il turismo nautico da diporto.

La fotografia di Lepre, realizzata a campione nella sola Campania, mostra che “mancano all’appello circa 3.000 posti barca, che si traducono in un danno di 40 mln per la carenza di ormeggi, che provocano ben 55 milioni di euro di mancati incassi sull’indotto del settore. Ebbene se si considera che, in particolare il centro sud Italia, accusa una mancanza di oltre 20mila ormeggi il calcolo è presto fatto con un totale di oltre 350 mln di mancato indotto da turismo nautico da diporto ai quali si dovrebbe aggiungere il danno economico del mancato indotto legato ai transiti stranieri, durante il periodo estivo, che portano ad un totale di oltre 500 mln di euro all’anno”, si legge nella nota.

Analisi condivisa dal presidente di Afina (Associazione Filiera Nautica) Gennaro Amato che ha sottolineato: «Da anni parliamo di mancanza di ormeggi e di Marine, ma questi numeri evidenziano quanto altro esiste dietro la produzione di imbarcazioni natanti e poco più grandi. Il nostro comparto potrebbe divenire un valore aggiunto al pil dei territori dove insiste la nautica da diporto, considerando che abbiamo 8.500 chilometri di costa».

«Ormai sui grandi yacht siamo leader nel mondo. L’Italia è assolutamente un’eccellenza per le grandi imbarcazioni – ha affermato Santanchè – Ma io credo che questo sia un segmento, quello delle imbarcazioni tra i 5 e 12 metri, per il quale noi, come ministero, siamo molto attenti e faremo tutto quello che è possibile. Bisogna lavorare anche per la nautica di questo segmento, che è un comparto produttivo che oggi qua al salone nautico a Roma dà la possibilità a tutti di diventare armatori».

Il ministro ha ricordato i passi già compiuti dal suo ministero in favore dei porti, quelli di competenza, con lo stanziamento di 5 milioni di euro per la realizzazione della fibra wifi e l’importante legge approvata dal governo per il turismo subacqueo che possa fare conoscere quello che c’è sotto i nostri abissi.

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa Fabrizio Kühne

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